Terni: «Mi ammazzo». Parapiglia alla stazione

Serata concitata quella di sabato per un 40enne somalo che, fatto scendere dal Roma-Ancona, ha dato in escandescenze ed è stato riportato alla calma dalla Polfer

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Momenti a dir poco concitati nella prima serata di sabato alla stazione di ferroviaria di Terni dove un 40enne della Somalia, fatto scendere dagli agenti della polizia ferroviaria di Terni dal treno Roma-Ancona dove aveva creato più di un problema, ha dato in escandescenze sbattendo a più riprese la testa contro un muro e gettandosi in mezzo ai binari dicendo di volerla fare finita.

Bloccato e soccorso

Con pazienza e sangue freddo, gli agenti della Polfer lo hanno riportato alla calma e affidato alle cure del 118 per il successivo trasporto in ospedale. Già a bordo del treno, come detto, l’uomo aveva mostrato un evidente stato di alterazione, tale da far richiedere al capotreno l’ntervento della polizia alla stazione di Terni. Lì è stato fatto scendere dal convoglio, con relativa calma, ma una volta a terra ha ricominciato a dare segnali di squilibrio. Alla fine, scongiurato il peggio, è stato possibile praticare le prime cure anche se – da quanto appreso – nella serata di sabato si sarebbe poi allontanato spontaneamente dal pronto soccorso dell’ospedale di Terni. Dalle frasi sconnesse pronunciate dopo il parapiglia, l’uomo avrebbe evidenziato un particolare disagio legato al fatto di non avere una moglie e di non riuscire a trovare una compagna.

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