Terni, movida blindata: le proposte dei locali

I gestori scrivono al prefetto: in risposta all’ordinanza del sindaco, propongono di organizzare in proprio la vigilanza privata e di fornire bevande solo in contenitori di plastica

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«Interdire l’uso del vetro al di fuori del ‘recinto dell’area di occupazione di suolo pubblico’ e di conseguenza obbligare al consumo ‘in plastica’. Organizzare un servizio di vigilanza privato che si occupi di mantenere l’ordine ed il rispetto dei vicini. Esposizione nei locali di cartelli che invitino la clientela a mantenere un tono di voce adeguato a garantire il riposo altrui». 

Paolo De Biagi

Il Prefetto Queste le proposte dei gestori del locali del centro storico di Terni, contenute nella lettera che una ventina di loro hanno inviato – come anticipato nei giorni scorsi – al prefetto, Paolo De Biagi, in seguito all’ordinanza del sindaco Di Girolamo che impone una serie di misure restrittive nei loro confronti.

L’ORDINANZA

L’area interessata

Stretta sulla movida Il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, aveva deciso che «da venerdì 20 ottobre 2017 e fino a sabato 18 novembre 2017, nelle aree e zone del centro storico delimitate dalle seguenti vie, escluse dai divieti, e segnatamente via Mazzini, Piazza Buozzi, via Castello, via Cerquetelli, rotonda R. Angelini, via Lungonera G. Cimarelli, rotonda dei Partigiani, via Guglielmi, via Vittime delle Foibe, rotonda Obelisco Lancia di Luce, Corso del popolo, via Annunziata, piazzale Briccialdi, via D. Giannelli, largo E.Ottaviani, Largo Micheli, via della Rinascita, via Battisti, piazza Tacito, come da planimetria allegata costituente parte integrante della presente ordinanza, è vietata la vendita per asporto di bevande alcoliche di qualunque gradazione effettuata: dalle ore 22 alle ore 24 dei giorni di venerdì e sabato, dai titolari o dai gestori di attività commerciali legittimate alla vendita al dettaglio, incluse quelle su aree pubbliche, tramite distributori automatici od annesse ad attività artigianali; dalle ore 22 di venerdì alle ore 03 del sabato e dalle ore 22 di sabato alle 03 di domenica, dai titolari o dai gestori di attività di somministrazione al pubblico di alimenti e bevande». 

I gestori Per i gestori dei locali del centro questa lettera «rappresenta l’opportunità di entrare in punta di piedi nella ‘questione sicurezza’, visto che abbiamo l’opportunità di vivere il centro cittadino e parlare con le persone. Le nostre, ovviamente, con estrema umiltà, sono proposte, ci piacerebbe, magari in seguito, poter avere un confronto».

Le associazioni di categoria Sul tema, nei giorni scorsi, erano intervenute anche due delle tre associazioni di categoria: Confartigianato e Confcommercio, esponendo i rispettivi punti di vista e segnalando le possibili criticità connesse alla decisione del sindaco.

 

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