Terni, muore 54enne: indagati sette medici

Emorragia fatale per l’uomo, di Ferentillo, operato al femore. Respinto l’incidente probatorio, la procura dispone l’autopsia

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di F.T.

La morte per emorragia di un 54enne di Ferentillo, avvenuta lo scorso 14 dicembre all’ospedale Santa Maria di Terni, è finita all’attenzione dell’autorità giudiziaria a seguito della denuncia sporta dai familiari dell’uomo, assistiti dall’avvocato Folco Trabalza, la cui volontà è di fare luce sull’accaduto. In seguito alla vicenda la procura di Terni ha aperto un fascicolo, attraverso il sostituto procuratore Elisabetta Massini, che vede indagati per omicidio colposo sette medici operanti nel nosocomio.

Il fatto L’uomo, con alle spalle un quadro clinico segnato da alcune difficoltà pregresse, era stato sottoposto ad un intervento chirurgico di artoprotesi al femore. Un’operazione seguita da alcune complicanze, fino all’emorragia fatale che ne aveva causato la morte. Il primo passo della procura, un atto dovuto in casi del genere, è stato quello di individuare, in base alla cartella clinica, tutti i professionisti dell’ospedale che a vario titolo si sono occupati del caso.

L’autopsia Un passo necessario, questo, per poter chiedere un accertamento con le modalità dell’incidente probatorio. Richiesta che il gip di Terni ha respinto e che ha portato il pm a disporre un accertamento tecnico non ripetibile – l’autopsia – con l’incarico che il prossimo 30 dicembre verrà formalmente affidato alla dottoressa Sara Gioia dell’istituto di medicina legale del Santa Maria. Fra i sette medici indagati, difesi dagli avvocati Fabio Lancia e Dino Parroni – di fiducia – e d’ufficio dall’avvocato Paolo Cerquetti, c’è chi ha incaricato a sua volta un perito di parte: si tratta dei medici legali Massimo Lancia e Luigi Carlini.

L’indagine Attraverso l’esame autoptico il pubblico ministero punta ad individuare con precisione le cause del decesso, evidenziando «eventuali concause o condotte di terzi che abbiano avuto rilevanza causale o concausale rispetto alla morte». Una relazione, quella del perito incaricato dalla procura, che finirà all’interno del fascicolo d’indagine e su cui si baseranno le successive determinazioni dell’autorità giudiziaria, nei termini di eventuali richieste di archiviazione o di rinvio a giudizio.

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