Terni, appalti Asm: nuovo round al Tar

Spazzamento strade e raccolta porta a porta: nel 2018 due sentenze a favore della società Sole per l’incongruità dei costi del personale nell’offerta Tiesse. Richiesta l’ottemperanza

Condividi questo articolo su

di S.F.

Il Tar Umbria ha già dato i suoi responsi il 13 febbraio 2018, sancendo l’annullamento degli atti impugnati perché nell’offerta – come lamentato dalla ricorrente – c’era un costo del personale incongruo e inferiore ai minimi salariali rispetto alle tabelle del ministero. Si parla dei due appalti di Asm legati alla raccolta differenziata porta a porta e allo spazzamento delle strade per Terni e Narni: ad aggiudicarseli in via definitiva fu la Servizi Tiesse s.r.l., ma qualcuno ebbe a ridire sul procedimento e le sentenze del Tribunale amministrativo regionale cambiarono le carte in tavola. A muoversi con il ricorso la triestina Sole società cooperativa che, a distanza di un anno e mezzo, sta dando ancora battaglia per l’ottemperanza – di mezzo anche un passaggio al Consiglio di Stato – quei provvedimenti: proprio in tal senso la sfida giudiziaria proseguirà martedì mattina con un’udienza in camera di consiglio. 

La richiesta di stop 

La Sole – aveva vinto l’appalto nel 2015 per il servizio di spazzamento manuale e meccanizzato per Terni e Narni, poco più di 400 chilometri quadrati di suolo pubblico – si era fatta avanti con il ricorso post aggiudicazione definitiva da parte di Asm: in entrambi i casi la cooperativa friulana aveva fatto notare che nell’iter di controllo qualcosa era sfuggito alla partecipata del Comune, a tal punto da chiedere l’annullamento degli appalti (il più corposo con baste d’asta da 2 milioni 516 mila euro). Nel mirino il costo medio orario offerto ai lavoratori per lo svolgimento dei servizi: per lo spazzamento – era stato evidenziato – «sarebbe di 17,59 euro mentre quello delle tabelle in vigore dal 1° agosto 2017 superiore a 20 euro». Nel caso delle attività accessorie alla raccolta differenziata la ricorrente inoltre aveva evidenziato che «la stazione appaltante sarebbe incorsa in evidenti e macroscopici errori inerenti, in particolare, i costi per l’acquisto e la manutenzione dei mezzi, che se correttamente analizzati avrebbero dovuto condurre all’esclusione di Servizi Tiesse s.r.l. dalla procedura».

Il Tar accoglie e annulla

Doppio sì del Tar Umbria all’epoca: «L’obbligo inderogabile della stazione appaltante – in riferimento al servizio di spazzamento – di verificare il rispetto dei minimi tabellari non è stato assolto nel caso di specie, non avendo l’Asm svolto i necessari approfondimenti in merito al costo del personale indicato dalla controinteressata rispetto alle ore presunte, limitandosi del tutto acriticamente a prendere atto del costo complessivo indicato in 799 mila 766 euro, pur in presenza di contestazioni messe a verbale dal rappresentante della ricorrente già nella seduta della commissione giudicatrice del 12 luglio 2017». Per quel che concerne le attività accessorie per la differenziata «l’aggiudicataria ha indicato il solo costo del personale per un importo pari a 272 mila 846 euro su un presunto numero di 15 mila 808 ore lavorative, senza altresì specificare le categorie professionali da impiegarsi nell’esecuzione del servizio oggetto di gara, quantomeno in relazione al numero minimo di personale previsto nelle prescrizioni tecniche di espletamento dei singoli. Ciò non consente di ricavare i livelli retributivi ed i corrispondenti minimi salariali: ne conseguente che l’offerta deve ritenersi incongrua e comunque non sufficientemente suffragata in sede di giustificativi prodotti nell’ambito del sub-procedimento di verifica dell’anomalia, con la conseguenza che la stessa avrebbe dovuto essere esclusa dalla procedura».

Consiglio di Stato, giudicato e nuovo ricorso

Asm fa ricorso al Consiglio di Stato – cautelare accolta sull’ottemperamento – e dunque la sentenza del Tar non passa in giudicato. La Sole si rifà sotto contestando una delibera dell’Asm post provvedimento in primo grado: l’azienda in pratica ha fatto presente che non era possibile l’esecuzione in quanto si sarebbe violata la par condicio tra concorrenti. Risultato? Annullamento in autotutela dell’intera gara ed internalizzazione del servizio. Per la società triestina è stato un atto «elusivo» e quindi la battaglia non si è fermata. Di mezzo come detto c’è l’appello in secondo grado e l’Asm lo fa presente, chiedendo il rinvio per evitare decisioni contrastanti e gravi ripercussioni per un servizio pubblico essenziale: il Tar acconsente e sposta tutto al 2019 sospendendo il giudizio. Ciò è accaduto dodici mesi fa.

Martedì a Perugia

Giulia Migliorini e Gianni Zgagliardich difendono la società Sole, Giovanni Ranalli è il legale di Asm. Si riparte dunque dalla sospensione sancita nel settembre 2018: la cooperativa triestina vuole chiudere la storia con nuove sentenze a favore da parte del Tar Umbria. Da ricordare che gli appalti hanno valore biennale con l’opzione di rinnovo per ulteriori ventiquattro mesi.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli