Terni, Natale e alberi: 29 saranno abbattuti

Se ne va un altro pezzo di verde. ‘Condannate’ le piante fra la scuola Nucula, le Magistrali e via Alberti: «Troppo vicine alla ferrovia»

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Un altro pezzo ‘verde’ di Terni è destinato a sparire: sono gli alberi a cui interi quartieri – fra Cardeto, via Battisti e via Borsi – ma anche generazioni di studenti ed ‘ex’ hanno legato i propri ricordi. Piante ad alto fusto, ‘storiche’, che negli anni hanno offerto un riparo, ossigeno e decoro a quella parte di città che va dalla scuola Orazio Nucula alle Magistrali e, attraversando via Battisti, fino al confine con Zona Fiori, in via Alberti.

Addio Per ventiquattro alberi – un noce, tre platani, due olmi, un pinus pinea, due ippocastani e quindici pioppi – il destino è segnato: il sindaco di Terni ne ha infatti ordinato l’abbattimento sulla base dei rilievi mossi dalla Rete Ferroviaria Italiana e dei pareri emessi dalla Comunità montana ‘Valnerina’ e dal Servizio fitosanitario regionale.

Il motivo In seguito ai sopralluoghi effettuati lungo il tratto urbano della linea ferroviaria Terni-Sulmona, Rete ferroviaria italiana ha ‘caldamente invitato’ il Comune a procedere all’abbattimento degli alberi, perché troppo vicini – in base al Dpr 753 del 1980 – alle rotaie e al passaggio dei treni: «In caso di danni a persone o cose, la responsabilità è la vostra». Questo, più o meno, il tono delle missive inviate da Rfi a palazzo Spada che nelle scorse settimane ha attivato le autorità competenti – Comunità montana e Servizio fitosanitario – per raccogliere pareri e autorizzazioni all’abbattimento.

Le ‘carte’ Fra l’inizio e la metà di dicembre quei pareri sono arrivati. In particolare la Comunità montana «consiglia l’abbattimento di tutte le alberature presenti, sia per problemi fitostatici che per pubblica incolumità con l’eccezione di un olmo e di un ippocastano che sono in situazione fitostatica discreta, che però si trovano a circa otto metri dalla più vicina rotaia».

Il provvedimento Da qui l’ordinanza con cui il primo cittadino impone alla direzione ‘lavori pubblici e manutenzioni’ di procedere all’operazione «per prevenire rischi e pericoli imminenti per la pubblica incolumità ed evitare di essere, questa amministrazione, ritenuta responsabile di qualsivoglia danno, diretto e indiretto, arrecato a persone e cose, nonché della violazione di norme a tutela della sicurezza e regolarità della circolazione ferroviaria».

Battaglia Allargando lo sguardo, all’orizzonte potrebbe profilarsi un braccio di ferro con associazioni ambientaliste e comitati di quartiere pronti alla protesta. Una battaglia con tanto di possibili Tar per ottenere la sospensione dell’abbattimento e tentare di salvare i ventinove alberi ‘condannati’.

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