Terni, omicidio Vecchione: atto finale

Giovedì la Suprema Corte scriverà la parola fine sulla vicenda. Giuliano Marchetti era stato condannato a 16 anni dal Gip di Terni

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di F.T.

Giovedì la prima sezione della corte di Cassazione scriverà la parola fine sulla vicenda giudiziaria di Giuliano Marchetti, il 46enne di Terni che il 23 marzo del 2011 uccise l’ex compagna Marianna Vecchione, di appena 35 anni, con un colpo di fucile all’interno di un appartamento in via Brodolini.

Il ricorso La Suprema Corte discuterà il ricorso presentato dal legale difensore dell’uomo, l’avvocato Francesco Mattiangeli, contro la condanna a 16 anni di reclusione per omicidio volontario inflitta nel luglio del 2012 dal gup Simona Tordelli e confermata dalla corte d’assise d’appello di Perugia nell’ottobre del 2013.

«Finalmente in carcere» Per i familiari di Marianna Vecchione, assistiti dall’avvocato Massimo Proietti, l’omicidio è non solo volontario, ma premeditato: «Finalmente si metterà la parola fine ad una vicenda le cui ferite non si sono ancora oggi rimarginate – afferma l’avvocato Proietti – e finalmente l’omicida finirà in carcere, visto che ancora oggi si trova agli arresti domiciliari».

La difesa Il difensore dell’uomo, l’avvocato Mattiangeli, si dice «fiducioso in una riforma della sentenza. Cercheremo di dimostrare – aggiunge – che la morte ha rappresentato il triste epilogo della lite scoppiata tra i due, come lo stesso Marchetti ha riferito in questura, quando si è costituito, e di fronte ai giudici. Il colpo, esploso a bruciapelo, è partito nel pieno di una colluttazione per il possesso dell’arma».

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