«Quando ho fatto presente che, insomma, quella secondo me era una truffa, sono stata ‘aggredita’ verbalmente. L’addetto alle consegne mi ha risposto: ‘signora, io la denuncio e la faccio arrestare. Stiamo fornendo un servizio anche a lei e questo è il modo di trattarci?’». Certe volte il dialogo fra le vittime e i truffatori, nasconde passaggi piuttosto curiosi. È accaduto giovedì ad una 78enne di Terni che nella tarda mattiata è stata contattata al telefono di casa: «All’inizio la persona ha detto che era mio nipote V. che aveva anticipato 400 euro per dei prodotti elettronici che dovevano consegnargli e che li avrebbero portati a me, se gli davo il saldo di 3.500 euro». Schema noto, ai più, quello che però spesso e volentieri consente ai malviventi di mettersi in tasca bei soldini ai danni di persone spesso indifese e, a volte, sprovvedute. La signora ternana però, consapevole che quella non era la voce del nipote, che fra l’altro sapeva essere a scuola, non c’è casscata. A nulla sono valsi i tentativi di raggiro messi in atto poi, sempre telefonicamente, dal finto addetto alle consegne che ha minacciato di denunciarla. Nonostante il pericolo scampato, la donna ha comunque ‘accusato’ il colpo: «Sono stata agitata per tutto il giorno. Ora va un po’ meglio. Brutto sentirsi nel mirino. Fra l’altro io tutti quei soldi non ce li ho, a casa né in banca. Mi sa che stavolta hanno proprio sbagliato obiettivo su tutta la linea».