Terni, Pd-diesel inizia a immaginare le elezioni

Assemblea dell’unione comunale senza troppi sussulti, ma nelle stanze del partito il dibattito sulla figura da candidare è aperto

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Mentre gli altri fanno le prove – il centrodestra, per dire, caldeggia l’idea del magistrato in quota-Lega, Salvatore Sfrecola – il Pd ternano prosegue nella psicoterapia di gruppo. L’ultima puntata è andata in scena fra il tardo pomeriggio e la prima serata di lunedì con l’assemblea dell’unione comunale in via Mazzini, alla presenza di una quarantina di persone fra membri e invitati ‘permanenti’ senza diritto di voto.

I contenuti dell’incontro – a porte chiuse ma solo in teoria – non sarebbero stati dei più nuovi o frizzanti, a giudicare dalle reazioni. Più che altro una parte del dibattito (a partire dalla relazione della segretaria Sara Giovannelli) era andata già in scena fra la recente unione comunale – quella della ‘scossa’ di Eros Brega e dell’appello dell’ex sindaco Di Girolamo (anche lui presente lunedì) – e il batti e ribatti sui media.

Tutto come prima Così, per chi c’era, l’occasione è stata quella di capire qualcosa in più sulle ‘geometrie’ interne di un partito che cerca di superare il trauma-politiche. E la percezione è che la principale spaccatura interna, quella che ha portato l’asse Brega-Rossi ad un passo dall’uscio di via Mazzini (e in odor di lista civica a sé) – in rotta con la segreteria e in aperto dissenso con la conduzione della ‘barca’ – tale sia rimasta con il passare dei giorni. Di mani tese non se ne vedono molte in giro, anzi: qualche ‘pungolatura’ fa pensare che i ferri siano sempre corti.

Il punto è che nell’ottica amministrative, e quindi candidatura a sindaco, il dibattito fra le anime del Pd ternano – al netto della spaccatura-madre citata – sia caratterizzato da punti di vista piuttosto diversi, in attesa di essere sintetizzati. E più che l’alchimia delle liste o il nodo-primarie, è proprio la figura politica del candidato ad animare il confronto.

Tanti punti di vista Così c’è chi, come la parte del Pd più vicina all’attuale segreteria comunale, pensa ad una soluzione di ‘rottura’, giovane e innovativa, in contrasto con l’ipotizzata candidatura (ma la situazione è fluida per tutti e tale resterà ancora per diversi giorni) del magistrato Sfrecola, giudicata da ‘establishment’. Un nome in grado di sostenere una linea improntata anche al un riequilibrio Terni-Perugia e quindi non proprio favorevole al governo regionale. Un’altra componente, più affine alla Regione, caldeggia invece una soluzione che possa emergere ‘naturalmente’ dalla società civile, ma non troppo diversa da quella immaginata dal centrodestra: di ‘alto profilo’, esperta, navigata, istituzionale e in grado di ricompattare un elettorato moderato e storicamente vicino al centrosinistra.

Fuori dal Pd Intanto extra-Pd, il ‘think-tank’ Nuovi Percorsi – fra i promotori figurano Giovanni Ceccotti e Carlo Latini – presenterà la sua ‘visione per il cambiamento di Terni’ sabato 24 marzo alle ore 17 a palazzo Gazzoli. Sarà l’occasione per pesare i muscoli di un soggetto civico decisamente critico con l’ultima giunta Di Girolamo e con il centrosinistra nel suo insieme.

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