Terni, piano ambiente: ‘strategico’, ma lungo

Si immagina di ottenere dei risultati – nel piano peraltro solo vagamente enunciati – nel giro di cinque anni: un orizzonte temporale decisamente ampio

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Sarà pure «strategico» – 18 pagine e 8 ‘assi’ – ma il programma ambientale messo a punto dal Comune di Terni ha un’altra caratteristica peculiare: è lungo. Nel senso dei tempi di attuazione, visto che si immagina di ottenere dei risultati – nel piano peraltro solo vagamente enunciati – nel giro di cinque anni. Perché è vero che si pongono obiettivi intermedi – uno e tre anni – ma spesso in questi step di passaggio sono indicate situazioni davvero poco incoraggianti.

IL PROGRAMMA AMBIENTALE STRATEGICO

Terni

Asse 1 Il Comune, riguardo alle ‘Misure per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento atmosferico’, spiega che nel «breve periodo (orizzonte annuale)», si punta alla «riduzione del 10% rispetto all’anno precedente del numero digiornate in cui vengono superati ilimiti dei valori inquinanti (in particolare del PM 10 e del PM 2,5), con azioni di controllo più efficaci sulle misure adottate». Mentre nel «medio periodo (orizzonte triennale)» si vuole ridurre «del 30% rispetto all’anno di riferimento del numero di giornate in cui vengono superati i limiti dei valori inquinanti (in particolare del PM 10 e del PM 2,5), con azioni di controllo oiù efficaci sulle misure adottate» per poi, nel «lungo periodo (orizzonte quinquennale)» arrivare al «rispetto del numero massimo, consentito dalla vigente normativa, di giornate in cui vengono superati i limiti deivalori inquinanti (in particolare del PM 10 e del PM 2,5)».

Asse 2 Se si parla, poi delle ‘Misure per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento elettromagnetico’, nel piano si legge che nel primo anno su vuole fare «il censimento del 30% elettrodotti presenti sul territorio ed individuazione delle Distanze di prima Approssimazione (DpA)», per poi, nel triennio arrivare al «censimento del 1oo% elettrodotti presenti sul territorio ed individuazione delle Distanze di prima Approssimazione (DpA)» e quindi, dopo cinque anni, arrivare alla «elaborazione di un piano di dislocazione degli impianti e delle linee elettriche maggiormente critiche dal punto divista dell,impatto sulla popolazione».

Asse 3 Quanto alle ‘Misure per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento acustico’, si ipotizza, nel primo anno, di «aumentare la cognizione dell’inquinamento acustico tra ivari soggetti (amministratori, professionisti, industriali, artigiani, commercianti); poi entro tre anni si conta di «ridurre il contenzioso esistente tra i cittadini ed altre categorie» e «avviare la diminuzione della popolazione esposta all’inquinamento acustico», mentre ci vorranno almeno cinque anni per  una «diminuzione sostanziale della popolazione esposta all’inquinamento acustico».

Asse 4 Delicato il tema delle ‘Misure per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento idrico e del suolo’, ma anche qui i tempi sono quelli: nel «breve periodo e medio periodo (orizzonte annuale e triennale): individuazione di sorgenti primarie e/o secondarie di contaminazione delle acque sotterranee e dei suoli; messa in sicurezza delle aree con interventi puntuali di attenuazione o eliminazione di sorgenti di contaminazione», poi nel «lungo periodo (orizzonte quinquennale): aumento della capacità di autodepurazione del territorio sviluppando sistemi di copertura vegetali su vasta area; riqualificazione di siti storicamente oggetto di degrado ambientale;: protezione, miglioramento dei corpi idrici sotterranei».

Asse 5 Idem per le ‘Misure per l’attuazione del piano nazionale e regionale di bonifica dei suoli inquinati’, perché nel «breve periodo (orizzonte annuale)»,si punta a «concludere i piani d’indagine e ipiani di caratterizzazione dei siti di competenza comunale del piano regionale di bonifica e delle aree di competenza comunale del SIN Terni Papigno» e «avviare o concludere i piani d’indagine per i siti privati per i quali la Regione ha erogato all’amministrazione comunale il finanziamento in sostituzione dei privati». Mentre nel «medio periodo» di conta di «effettuare I’intervento di bonifica della ex discarica di Papigno e definire l’intervento di messa in sicurezza della ex discarica RSU di Vocabolo Valle». Infine, nel «lungo periodo» si vuole «effettuare I’intervento di bonifica del sito degli ex stabilimenti di Papigno».

Asse 6 Se poi si parla delle ‘Misure per il miglioramento del sistema di raccolta differenziata dei rifiuti’, ecco che nel «breve periodo (orizzonte annuale)» si parla di «raggiungimento dell’obiettivo al 72,3 % (riferito al 2018); riduzione dei conferimenti in discarica; miglioramento del decoro urbano mediante repressione dei fenomeni di abbandono dei rifiuti e ottimizzazione dei sistemi di spazzamento e raccolta; realizzazione di un centro per il riuso entro due anni dalla concessione del finanziamento regionale», mentre nel «medio periodo (orizzonte triennale)», si vuole arrivare alla «tariffazione puntuale dei rifiuti come previsto dal Piano d’Ambito dell’ATl4 (ora AURI) e dal Decreto sulla tariffazione puntuale dei rifiuti del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare» e alla «mitigazione della tariffa sui rifiuti». Tra cinque anni, poi, si passerà ad «azioni volte al raggiungimento degli obiettivi stabiliti dal Pacchetto europeo sull’economia circolare relativi al recupero e al riciclo dei rifiuti dei rifiuti e alla diminuzione del conferimento in discarica degli stessi».

Luci accese al ‘Pentagono’

Asse 7 Quanto alle ‘Misure per il contenimento e la riduzione dell’inquinamento luminoso’, in un anno si vuole «aumentare la cognizione dell’inquinamento luminoso tra ivari soggetti (amministratori, professionisti, tecnici installatori, commercianti, cittadini); analizzare lo stato dell’inquina mento luminoso nel territorio comunale», poi nel triennio si punta ad «avviare la diminuzione dell’inquinamento luminoso sul territorio comunale; avviare campagne di informazione per adeguare gli impianti privati», mentre per una «diminuzione sostanziale dell’inquinamento luminoso su tutto il territorio comunale» l’orizzonte è quinquennale.

Asse 8 E infine c’è il ‘Tavolo ambiente e salute: nuove misure per il monitoraggio in continuo dei fenomeni-azioni di sperimentazione’. Queste le tappe: «Breve periodo (orizzonte annuale); migliorare il monitoraggio attuato attraverso il collocamento dei deposimetri negli ambiti territoriali prossimi agli stabilimenti siderurgici. Medio periodo (orizzonte triennale); individuare un sito per le sperimentazioni e per le analisi delle contaminazioni alimentari sotto la supervisione dell’università e degli enti di ricerca. Lungo periodo (orizzonte quinquennale); realizzare un polo di ricerca e sperimentazione in una delle città più attenzionate a livello nazionale sulle problematiche ambientali, al fine di individuare le interconnessioni fra inquinamento e ricettori ambientali al fine di poter contribuire alle indagini epidemiologiche in atto».

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