Terni: «Più dignità al Servizio psichiatrico»

Gianfranco Colasanti (Unmil) ha presentato un progetto – al primario e alla dirigente – per rendere la struttura più vivibile

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di Alessandra Vittori

«Questi sono malati invisibili, cioè i malati dimenticati dalla società. Spetta a noi metterli nelle migliori condizioni possibili per vivere». Giovedì mattina Gianfranco Colasanti, presidente regionale Unmil (Unione nazionale mutilati e invalidi del lavoro), ha presentato alla dottoressa Antonia Tamantini, dirigente del servizio psichiatrico, al primario Angelo Trequattrini e al coordinatore del reparto Mirko Casciotta, il progetto per rendere più accettabile e più vivibile la struttura dell’Spdc (Servizio psichiatrico di diagnosi e cura) dell’ospedale di Terni.

Colasanti, Tamantini e Trequattrini

Colasanti, Tamantini e Trequattrini

La struttura L’Spdc è stato inaugurato nel 2011 grazie all’azione del Unmil. Quando nel 2006 il presidente dell’associazione si è trovato, per motivi familiari, a toccare con mano la situazione di degrado del reparto che ancora si trovava all’interno del plesso principale del Santa Maria, ha scritto una lettera all’ex assessore regionale alla Sanità, Maurizio Rosi, che, dopo un sopralluogo, ha avviato lo spostamento del servizio nell’edificio attuale. «Era da un po’ di tempo che non passavo a vedere come andava – ha detto Colasanti – e quando sono tornato a controllare ho visto che la situazione è inaccettabile. Le pareti dovevano essere affrescate e invece le ho trovate completamente spoglie. E la televisione non funzionava».

Terni ospedale Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (2)Il progetto «Dobbiamo cercare di mettere i pazienti nelle migliori condizioni possibili per vivere. Questo reparto è un circolo vizioso, una porta girevole, i malati vengono ricoverati, escono per qualche tempo e poi si ricomincia: nuovo ricovero, nuova uscita e via così», ha spiegato Colasanti. «L’Spdc deve, quindi, essere un luogo accogliente, dove i pazienti possano quasi sentirsi a casa ed è dunque giusto che questo posto sia ‘bello’». L’idea di Colasanti è, infatti, far dipingere le pareti da un artista molto conosciuto in città, Giampaolo Teofoli. «Il pittore si è reso disponibile a dipingere ciò che ritenete più opportuno per il reparto», ha detto rivolgendosi a Tamantini, Trequattrini e Casciotta. «Può dipingere fiori, usare colori tenui, sarete voi medici a indicargli i soggetti adatti», ha continuato. E con il pittore potranno dipingere anche i ricoverati perché «il malato psichiatrico non può essere abbandonato a se stesso. Bisogna trovare un operatore o un tecnico che impegni i malati con diverse attività e che li aiuti anche ad affrontare il momento che stanno attraversando».

«La mia creatura» Colasanti ha tenuto a sottolineare che da oggi in poi controllerà le condizioni del servizio. «Questa è la mia creatura, da oggi vigilerò. Tamantini, Trequattrini e Casciotta, facciamola vivere questa struttura. Tenere un edificio così è uno scempio, oltre al degrado, manca il personale. Serve personale adeguato, in grado di intervenire con professionalità, tranquillità, ed educazione. I malati psichiatrici non vanno aggrediti. Vi avverto – ha continuato – se tra un mese lo trovo ancora così porterò il Prefetto perché non è possibile che i malati stiano per tanto tempo con la televisione rotta. Dobbiamo lavorare tutti insieme, ognuno dando il suo apporto. La collaborazione è fondamentale».

Terni ospedale Servizio psichiatrico di diagnosi e cura (3)Il dirigente del servizio psichiatrico «Sul definirlo uno scempio rimango perplessa. Sa che abbiamo attraversato una situazione drammatica – ha detto la Tamantini a Colasanti – ma il personale sta riarrivando». Ora nella struttura, infatti, ci sono un’operatrice socio sanitaria strutturata, più quattro interinali. Quando l’Usl finirà la formazione diventeranno tutti strutturati. Inoltre c’è un’infermiera assegnata che però probabilmente a settembre tornerà al 118. Grande aiuto danno alla struttura gli studenti che scelgono di farvi il tirocinio, perché sempre di più sono i ragazzi ricoverati e quindi il fatto di essere coetanei fa si che si crei un ‘legame’ diverso, più stretto.

Trequattrini Il primario ha approfittato per chiedere a Colasanti una mano affinché venga realizzato un collegamento più efficace tra il plesso centrale dell’ospedale e i distaccamenti, proponendo di fare una passerella o un tunnel che parta all’altezza delle cucine e che porti direttamente nel reparto. Il presidente dell’Unmil si è reso assolutamente disponibile e ha assicurato che dopo le vacanze si attiverà insieme all’ufficio tecnico per verificare la fattibilità del tunnel.

Tutti concordi La chiacchierata si è conclusa con la voglia di collaborare tanto cercata da Colasanti. L’accordo c’è, il supporto anche. A questo punto non resta che aspettare che il pittore inizi a creare la sua opera d’arte.

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