Terni, Potere al Popolo: «Abbiamo idee chiare»

In vista delle elezioni comunali del 10 giugno la lista del candidato sindaco Emiliano Camuzzi presenta il suo manifesto programmatico definitivo per la città

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A seguito degli incontri avuti in questo periodo e delle criticità emerse, Potere al Popolo con il suo candidato a sindaco Emiliano Camuzzi, in vista delle elezioni comunali del 10 giugno a Terni, presenta il suo manifesto programmatico definitivo per il governo della città. «Un impegno per un nuovo protagonismo sociale, dei cittadini, fondato sulla trasparenza e sulla partecipazione diretta alle scelte per l’autodeterminazione della propria vita. Potere al Popolo ha idee chiare e di governo e non, come qualcuno ci vorrebbe disegnare, un residuale ideologico. Noi siamo la vera alternativa al populismo, pur parlando e dialogando con il popolo».

LA LISTA DI POTERE AL POPOLO

Modifica dello statuto comunale Tra le conferme programmatiche, spiegano, «c’è sicuramente la ’rivoluzione istituzionale’ da noi disegnata che coglie il desiderio di partecipazione dei cittadini fin dentro i processi decisionali e non solo a spot, su qualche tema e in qualche occasione, come tutti la intendono. Così come la necessità della riforma della macchina amministrativa verso obiettivi chiari e con procedure semplificate per renderla più efficace e più vicina ai cittadini».

Ambiente Altra conferma è l’ambiente: «Una politica ambientale che non solo coglie in pieno le indicazioni del comitato ‘No inceneritori’, ma anche di molti cittadini: Asm pubblica, diminuzione degli imballaggi alla fonte, potenziamento della raccolta differenziata, chiusura dei due inceneritori e creazione del polo del riciclo e del riuso come asset di sviluppo economico e della ricerca tecnico-scientifica. Obbligare, inoltre Tk-Ast al rispetto integrale delle prescrizioni Aia e ottenere lo sblocco dei finanziamenti per la bonifica dei siti inquinati, ora fermi al ministero».

TUTTO SULLE ELEZIONI A TERNI

Qualità urbana Si conferma anche la «visione comune con i cittadini nella necessità di ribaltare le gerarchie urbane. Il diritto alla città come una più equa distribuzione delle risorse, degli investimenti e dei servizi tra centro e periferia. Riqualificare le periferie, renderle vive e garantire il controllo sugli investimenti da parte dei residenti. Una qualità urbana come qualità sociale e ambientale, ripartendo dai parchi pubblici, dalle aree verdi e dalla creazione di eventi, feste, di quartiere. I residenti sono favorevoli a nuove piantumazioni ritenendole importanti anche in funzione antinquinamento».

Welfare Più articolato è risultato essere il confronto sui servizi sociali e welfare e sulla sicurezza. «In riferimento ai servizi sociali e welfare – sottolineano – esiste un’articolazione di bisogni e attese che portarle a sintesi in questo poco tempo risulta difficile. Ciò che è emerso è che il taglio di risorse che ha subito il welfare, con la conseguente rimodulazione dei servizi, ha portato diversi disagi all’utenza, sia in termini economici che di prestazioni, molto più in profondità di ciò che è immaginabile. A questo disagio va risposto in maniera approfondita e seria e si ritiene che il consiglio civico possa assolvere a questo compito. Comunque si effettueranno una serie di incontri di approfondimento dopo le elezioni.

Sicurezza Il punto più ostico è risultato il tema della sicurezza. «Constatiamo che la campagna ‘terroristica’ messa in atto dalle forze politiche ha dato i suoi frutti. Uscire da questa visione della sicurezza è principalmente una battaglia culturale, quindi necessita di tempi lunghi. Potere al Popolo ha tutto il tempo per questa battaglia di civiltà. Nonostante alcune differenze nel garantire la sicurezza su un punto siamo tutti d’accordo: in primo luogo va attuata una lotta seria ed efficace contro le organizzazioni criminali, cioè combattere i vertici della piramide criminale in tutte le sue diramazioni».

I quartieri Una delle prime interazioni riguarda il verde e i parchi pubblici. «Potere al Popolo propone l’internalizzazione della manutenzione del verde pubblico che permetta un maggior controllo dei lavori e per rispondere all’obiettivo di ripartire dagli spazi verdi per un quartiere a misura di bambino e dell’anziano, per una maggiore vivibilità tra gioco e riposo». Per quanto riguarda, invece, gli assi viari e il piano parcheggio, Potere al Popolo punta a «mettere mano al Prg sviluppando dei piani particolareggiati per ogni quartiere con la collaborazione dei residenti con l’obiettivo di rendere i quartieri vivibili, che garantiscano l’accessibilità, la sicurezza e la salute dei residenti». Infine, sul piano scuole, l’obiettivo è quello di «predisporre un nuovo studio sullo stato di messa a norma delle scuole e dei finanziamenti necessari sul quale sviluppare un piano dettagliato d’interventi. Studio e piano che devono vedere la partecipazione delle scuole e dei genitori. La priorità dell’intervento va data alla scuola Carducci dove, secondo il Comune, i finanziamenti esistono e alla scuola Matteotti dove esiste il piano d’intervento ma devono essere perfezionati i finanziamenti e il bando».

La mobilità In riferimento all’ambiente da più parti «ci è stata segnalata la necessità di creare parcheggi di attestamento, in periferia, per lo scambio auto privata-trasporto pubblico». Potere al Popolo lo ritiene «un intervento prioritario per ridisegnare la città e decongestionarla dal traffico e dallo smog. Sicuramente è un piano impegnativo, per progettazione e risorse necessarie, ma è uno snodo fondamentale se si vuole una città a dimensione del cittadino. Collegato a questo tema va definito un Piano urbano della mobilità, fondato sulla mobilità alternativa, che unisca le aree residenziali, i servizi, le aree turistiche e le aree industriali. Come tassello fondamentale del Pum che va ripensato il nuovo servizio di bike sharing».

Turismo e sviluppo economico Potere al Popolo propone di «potenziare il parco naturale Cascata delle Marmore-Piediluco, recuperare il sito di Papigno, realizzare il Parco della Valserra e mettere a sistema i due parchi con i centri museali e i siti archeologici. Puntare, in altri termini, sul turismo naturalistico, culturale e religioso, potenziando anche gli eventi valentiniani. Su questo bisogna puntare tramite strategie mirate con la partecipazione degli operatori del settore. Un turismo soft e residenziale. A Terni con i problemi ambientali quello che non serve è un turismo di massa al quale mirerebbe il Big data. Al seguito del quale arriverebbe AirBnb con la conseguente espulsione dei cittadini verso aree sempre più periferiche. Quindi grande suggestione, ma grandi rischi. Riteniamo più utile allo sviluppo socio-economico completare il progetto ‘smart city’, ripulendolo però dai rischi di finanziarizzazione per renderlo più funzionale allo sviluppo sociale e alla città attraverso il controllo democratico».

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