Terni: «Preoccupa l’inverno demografico»

Omelia con chiari riferimenti all’attualità nazionale e locale, quella del vescovo Piemontese in occasione del Te Deum di fine anno al duomo

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«La tendenza a rinchiudersi nel recinto sicuro del benessere privato, mette al bando la tradizionale solidarietà del nostro popolo e perfino il dialogo e la relazione con vicini ed estranei. L’accoglienza e l’integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo sta diventando fortemente divisiva sia per la complessità della sua conduzione, sia per la violenza di un vento decisamente contrario alla umana pietà ed anche a una ragionevole soluzione».

La celebrazione

Anche nel Te Deum di San Silvestro, celebrato lunedì pomeriggio in cattedrale, il vescovo di Terni Giuseppe Piemontese è tornato su temi già affrontati in maniera netta e decisa nei giorni scorsi, con critiche neanche troppo velate all’amministrazione comunale a guida Lega. Alla celebrazione erano presenti i canonici della cattedrale, il sindaco Leonardo Latini, il capo di Gabinetto della prefettura Walter Pennestrì, il presidente della Camera di commercio Giuseppe Flamini, la direttrice della casa circondariale Chiara Pellegrini, cavalieri e dame del Santo Sepolcro di Gerusalemme, i rappresentanti delle autorità militari e i gonfaloni del Comune e della Provincia di Terni.

Le scelte «incerte» del governo

Nell’omelia si monsignor Piemontese, molti sono stati i riferimenti a quanto accaduto in ambito politico e sociale nel corso del 2018, «che hanno inciso un segno indelebile e che influiranno nel futuro della nostra storia personale, della società e della Chiesa. Anche in Italia, – ha detto il vescovo – i cittadini dovrebbero essere convocati e indotti ad una riflessione seria, sia sulle ricorrenti calamità a causa di terremoti, dissesti provocati da condizioni climatiche eccezionali avverse, disgrazie causate da incuria, superficialità e disonestà umana, sia per le forme di illegalità di lieve e di grave entità. L’evento politico e sociale più importante dell’anno sono state senza dubbio le elezioni politiche e l’avvio del nuovo governo nazionale, dalle scelte incerte e fortemente osteggiate da una parte dei cittadini».

Terni, una società ‘di vecchi’ e l’accoglienza

A livello locale il vescovo ha ricordato le elezioni che hanno portato ad una nuova amministrazione comunale, «alla quale auguriamo ogni successo nel governo della città, nell’interesse di tutti i cittadini di qualunque appartenenza politica, in primis delle persone bisognose, dei poveri, degli immigrati. Vorrei sottolineare la preoccupazione, a livello nazionale e locale, per un inverno demografico foriero di sterilità generalizzata e dell’avvento di una società di vecchi. La disoccupazione, specie quella giovanile tende ad accelerare tale fenomeno perché spinge i giovani ad emigrare. Inoltre desta preoccupazione la tendenza a rinchiudersi nel recinto sicuro del benessere privato, che mette al bando in maniera irrazionale la tradizionale solidarietà del nostro popolo e perfino il dialogo e la relazione con vicini e estranei. Il tema dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti e dei richiedenti asilo, purtroppo non governato in maniera adeguata, sta diventando fortemente divisivo sia per la complessità della sua conduzione sia per la violenza di un vento decisamente contrario alla umana pietà e anche ad una ragionevole soluzione».

Gli auguri per il nuovo anno

«Questo nuovo tempo vogliamo porre appunto sotto la benedizione di Dio, perché conceda pienezza di vita, abbondanza di figli, fertilità dei beni fisici, materiali, culturali, morali e spirituali. La benedizione è anche quella che ognuno di noi pronunzia sulle persone, quelle familiari, ma anche estranee o addirittura nemiche. L’augurio perché Dio conceda beni spirituali e materiali, compreso il ravvedimento, la conversione e il perdono è conforme ai disegni di Dio e arricchisce l’animo e il cuore di chi pronunzia la benedizione. Generalmente si chiede ai sacerdoti di benedire il popolo o le singole persone: essi sono incaricati da Dio di custodire e di invocare il bene, specie il bene della vita, della fecondità per gli uomini, creature di Dio, la pace».

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