Terni, RadioUno: «Tumori in aumento»

Il programma ‘Restate scomodi’ denuncia una situazione ambientale drammatica

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Uno accende la radio, un mercoledì, la sintonizza su ‘mamma Rai’ e, minuto dopo minuto, gli viene l’angoscia. Il programma che ascolta, su RadioUno è ‘Restate scomodi’ e, in effetti, quando finisce, uno tanto comodo non ci sta.

Ambiente e tumori Dalla radio escono voci che parlano di ambiente e tumori, di incidenza dell’uno sul numero degli altri, di strani ritardi nella circolazione delle informazioni e di tensioni che esisterebbero tra il mondo medico e quello politico. Insomma: l’impressione è che non ci sia da stare sereni.

L’oncologo Il dottor Fausto Roila, direttore della struttura oncologica medica del Santa Maria di Terni, ha spiegato che nel suo reparto c’è «un’incidenza di afflusso che è notevolmente incrementato rispetto a sette anni fa» e che questo «potrebbe» essere collegato all’inquinamento. Poi ha ricordato che «magari quando muore una persona malata di cancro, il medico di famiglia, chiamato di notte, scrive che il decesso è avvenuto per collasso cardiocircolatorio, tralasciando il resto».

La «frattura» Massimo Ceccobelli, consigliere dell’ordine provinciale dei medici è chiaro: «L’ambiente ternano è altamente inquinante, sia a livello respiratorio che per l’acqua» e denuncia un «aumento dei tumori del sangue e del colon». Poi accusa: «C’è una frattura tra chi, come noi medici di famiglia, promuove salute e le istituzioni, che dovrebbero prendere provvedimenti sul territorio».

La registrazione

Il presidente Pino Donzelli, che dell’ordine dei medici è il presidente, chiama decisamente in casa le aziende: «Stiamo pagando quelli che sono stati 100 anni di industrializzazione, visto che la percezione dell’aumento dei casi di tumore è forte. Avremmo bisogno di essere messi in condizione di valutare numeri e dati aggiornati».

Isde Massimo Formica, presidente dell’associazione Isde-Medici per l’ambiente, va oltre: «Esiste una mole di dati enorme che ci dimostra che il problema è reale, ma a questo non corrisponde una particolare attività da parte di chi è deputato all’attività politica sul territorio. Le valutazioni hanno molto a che fare con la lentezza dell’adeguamento dei comportamenti alle realtà riconosciute» Poi l’affondo: «Certamente esiste un problema relativo agli atteggiamenti del Comune e a quelli di tutti i Comuni interessati al problema».

I numeri Annibale Bigeri, presidente di ‘Epidemiologia e prevenzione’, offre dei numeri precisi: «A Terni la mortalità per tumore è aumentata del 4%, l’incidenza tumorale del 3% e i ricoveri del 4%. E di questi, guarda caso, al primo posto c’è il tumore al polmone, sia negli uomini che nelle donne. Come si fa a dire che Terni non è un posto dove i tumori non sono in eccesso?», tanto che si spinge a dire che «Terni e Taranto sono simili come carico di malattia».

Il ‘registro tumori’ Solo citato, Fabrizio Stracci, del ‘registro tumori’, che avrebbe detto ai curatori della trasmissione che – ma la sua voce non è stato possibile ascoltarla – di avere dei problemi con gli amministratori ternani e che i dati, arrivando dalla schede delle dimissioni ospedaliere e dai certificati di morte, ma spesso ci sarebbero delle difficoltà nella verifica dei dati stessi. Tanto che lo stesso registro sarebbe aggiornato al 2006. Nove anni fa.

 

 

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