Il Telamone a Terni. Ex Edilstart, Giuli vs Rossi

In II° commissione l’annuncio del vicesindaco: «C’è l’ok formale. Palazzo Primavera e pinacoteca senza assicurazione». Scintille con il consigliere sull’altra tematica

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di S.F.

Il Telamone – statua da quasi due metri d’altezza per un peso di circa otto quintali, «valore certificato da tre milioni di euro» – rientra a Terni con un escamotage, ovvero un prestito ‘ponte’ fino a marzo considerato che per richiedere un comodato d’uso – cinque anni – dal Polo museale dell’Umbria la procedura è lunga. Parola del vicesindaco Andrea Giuli, coinvolto lunedì mattina in II° commissione consiliare in merito al patrimonio archeologico e al ritorno in città di beni culturali di epoca romana-preromana: «Ho ricevuto la notizia pochi minuti fa via whatsapp, c’è l’ok formale». Scintille invece con il consigliere Michele Rossi sull’area ex Edilstart: l’assessore alla cultura, di solito pacato anche in situazioni di pressing, questa volta ha fatto capire che la misura era colma.

ASSICURAZIONE MUSEO ARCHEOLOGICO, GARA PER AFFIDAMENTO TRIENNALE

L’area coinvolta

Il rientro

Al Telamone – marmo, fu ritrovato nel 1971 da alcuni operai dell’Enel – ci si è arrivati per via di un atto di indirizzo – per esporlo è stato necessario farlo firmare a Claudio Fiorelli – del neo consigliere regionale Thomas De Luca (M5S) e quello originario di maggio lanciato da Rossi. Giuli ha tracciato un bilancio di ciò che l’assessorato ha fatto per poi passare all’annuncio: «Si stanno facendo passi enormi. Mi è stato appena comunicato della concessione del Polo museale regionale. Verrà posizionato nell’androne del museo archeologico, si tratta di uno dei rinvenimenti archeologici più rilevanti degli ultimi decenni: è stato valutato tre milioni di euro e sta per concludersi l’iter della gara per l’assicurazione (all risks, per le opere d’arte del museo) da 6 mila euro l’anno». Step necessario altrimenti di Telamone nemmeno l’ombra.

AREA EX EDILSTART, SCATTA VERIFICA VAS: EDIFICAZIONE COMMERCIALE DA OLTRE 10.000 MQ

Michele Rossi

Il tassello

«Il Telamone -commenta Rossi – potrà tornare a Terni dal 16 dicembre. Per ora si tratta di un prestito destinato a diventare a breve definitivo, attraverso ulteriori procedure che il polo museale regionale dovrà attuare in questo periodo con il Mibac; un primo tassello di quella rivoluzione culturale che ho inteso intraprendere fin dall’inizio di questa esperienza amministrativa e che ha visto pian piano la convinta adesione ed impegno del Sindaco e dell’assessore alla cultura. Dalla approvazione del mio atto di indirizzo riguardante il ritorno della statua del Telamone – 6 maggio – oggi finalmente abbiamo la data: esprimo grande​ soddisfazione personale per quanto ottenuto. Propongo di organizzare per l’inaugurazione della nuova collocazione(nel nostro museo archeologico) una grande festa coinvolgendo i ragazzi delle scuole, le associazioni culturali ed i cittadini tutti. Da qui, dal pezzo forte del Telamone, parte la più ampia ed orgogliosa rivendicazione dal punto di vista archeologico che sia stata mai fatta in questa città: anni luce dalla considerazione che tali beni hanno avuto da parte delle amministrazioni che ci hanno preceduto tanto da lasciare un museo archeologico senza neppure la dovuta assicurazione contro il furto o danneggiamento. Si è trattato di un impegno tecnicamente complesso e difficile, frutto di intense interlocuzioni e a volte scoraggianti passi falsi ma portato avanti con determinazione e fermezza. Oggi i primi importanti risultati. Oggi il giusto riconoscimento per la nostra città che per storia e testimonianze archeologiche non è proprio seconda a nessuno.

Palazzo Primavera

Nodo assicurazioni e ‘buchi’

Soddisfazione per Giuli: «Le passate amministrazioni non erano riuscite a farlo». Bene. C’è altro da sistemare in compenso e non di poco conto: «La pinacoteca d’arte moderna e contemporanea ‘Aurelio De Felice’e palazzo Primavera non sono assicurati. E chissà cos’altro non lo è in questa città». Come fare? «Abbiamo tracciato un ruolino di marcia per entrare in azione nel 2020, sempre trattenendo la tassa di soggiorno». Per futuri bandi.

L’area coinvolta

L’area ex Edilstart

Tutto tranquillo per il primo punto. Diverso lo scenario per la discussione sull’area ex Edilstart: Giuli fa presente che deve preparare la conferenza delle 11 sugli eventi natalizi ma Rossi (Terni civica) fa storie per farlo rimanere. Il vicesindaco mostra segnali di insofferenza e allora interviene la presidente della II° commissione Rita Pepegna: «Evitiamo di polemizzare, l’assessore ha mostrato grande disponibilità». Il consigliere riepiloga l’atto di indirizzo legato alla ripresa dell’attività imprenditoriale per una costruzione commerciale, Giuli risponde: «Grazie per l’ennesima e puntuale sollecitazione, ma ricordo che sono soltanto l’assessore – mette subito in chiaro – alla cultura e non ai lavori pubblici. Ciò che dice è giusto: sappiamo che nell’area attigua accanto all’ex Edilstart  c’è una parte sostanziale della necropoli di Maratta, a suo tempo interrata. Plausibile, non certo. che nelle viscere immediate ci siano delle antiche vestigia greco-romane. Credo che dovrà essere interessato il nuovo assessore ai lavori pubblici per un carotaggio preliminare».

Scintille

Rossi non si accontenta: «In quell’area ci sono dei reperti archeologici e serve l’impegno dell’assessorato per attenzionare la zona dal punto di vista culturale. Visto che confina con una conclamata area archeologica, ci si può impegnare con la soprintendenza per renderla fruibile visto che sono stati interrati i beni». Giuli, seppur per pochi secondi, perde la pazienza: «Sa bene che vanno interrati per proteggerli, essù (nel contempo l’assessore batte le mani per tre quattro-volte per dare ulteriore forza al messaggio). Non se ne approfitti». Dall’altro lato si alza il tono: «Perché mi mette in bocca cose che non ho detto? Vogliamo aprire un parco archeologico dove ci sono questi beni archeologici interrati? Questo chiedo. Vuole finalmente dare corso alla realizzazione?». Il vicesindaco pensa al Natale e la chiude per non allungare il brodo: «Farò il possibile». Intanto i consiglieri di minoranza – difficile dargli tolto – ridacchiano e parlano di «sketch simpatico». Della questione se ne parlerà in I° commissione con il nuovo assessore ai lavori pubblici.

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