Segnaletica stradale Terni: appalti a società pugliese e tre di Roma

Aggiudicazione definitiva per i lavori tramite accordo quadro: la cifra complessiva supera i 120 mila euro, ribasso unico sopra il 33%. Confartigianato attacca

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di S.F.

La Iso Line srl di Galatone (Lecce), Es Segnaletica srls, Road 95 srls e La Fenice srl, tutte e tre di Roma. Ecco il poker di società cui è stato affidato l’appalto del Comune per la manutenzione della segnaletica stradale in città: la questione era stata al centro dell’attenzione di una recente commissione consiliare con protagonista la dirigente e comandante della polizia Locale Gioconda Sassi. Si tratta di un accordo quadro per il triennio 2021-2023. Come facile notare si parte già in ritardo con le annualità.

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L’obiettivo ed il ribasso unico

In diversi tratti cittadini la situazione non è delle migliori a livello di segnaletica orizzontale e per questo – viene spiegato – è necessario «procedere tempestivamente alle operazioni di manutenzione, il cui stato di conservazione attuale compromette la regolare circolazione determinando una oggettiva ed accresciuta condizione di pericolo per gli utenti della strada». Le società sono quattro perché, come aveva sottolineato la Sassi, procederanno in contemporanea in quattro aree diverse di Terni. I ribassi offerti vanno dal 32,81% de La Fenice srl al 33,60% della Iso Line: «Vista la sostanziale equivalenza degli sconti proposti in sede di gara dai quattro operatori economici selezionati, il ribasso d’asta proposto da questa stazione appaltante – da adottare per tutti i sottoscrittori – è pari al 33,23%, corrispondente alla media aritmetica».

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La cifra complessiva

Per ognuna delle quattro società coinvolte l’importo del contratto al netto del ribasso d’asta è di 30.367 euro, per un totale complessivo che arriva ad oltre 121 mila euro. Il Comune in tutto ciò ha risparmiato bem 38.530 euro, vale a dire le economie di gara post ribasso: l’input è di mantenerle «nella disponibilità della direzione, da destinare ad ulteriori appalti di lavori, necessari alla realizzazione di interventi analoghi a quelli oggetto degli attuali affidamenti». Sistemazioni in arrivo. Da vedere come sarà svolto il lavoro.

Confartigianato attacca

Sul tema – lo aveva già fatto in passato per altre circostanze simili – è Confartigianato Imprese Terni ad attaccare: «La peggiore crisi economica dalla fine della seconda Guerra Mondiale viene affrontata a Terni senza un piano comunale di sviluppo economico. L’economia ha bisogno dell’apertura di nuove direttrici di sviluppo, ma i piani per il Pnrr sembrano più orientati a gestire l’esistente che ad aprire nuove prospettive: il Comune nonostante le nostre continue sollecitazioni non si fa promotore di un piano di rilancio. Questa assenza di azioni positive nella direzione della promozione economica pesa enormemente sulle prospettive del territorio ed è demoralizzante constatare anche l’esistenza di azioni comunali dirette in senso contrario, cioè a deprimere le imprese locali. Abbiamo già avuto modo di denunciare le politiche di appalto sottosoglia del Comune di Terni per il parco di Cardeto tendenti a preferire inspiegabilmente imprese di altri territori e a distanza di pochi giorni il Comune ci ricasca. Questa volta – sottolinea – il Comune procede ad affidare con il meccanismo del massimo ribasso il rifacimento della segnaletica stradale, altro lavoro di edilizia ordinaria, direttamente a tre imprese di Roma e ad una di Lecce. Quattro affidamenti diretti di minimo importo (circa 30 mila euro euro l’uno) che potevano benissimo essere assegnati ad imprese ternane o umbre, nel pieno rispetto delle norme vigenti. Il massimo ribasso è un meccanismo che più volte ha dimostrato di non raggiungere gli obiettivi di contenimento effettivo dei costi, mentre la normativa consente di ricorrere ad appalti “a chilometro zero” ben più affidabili che sostengono l’economia locale e garantiscono l’utilizzo delle professionalità del territorio. E invece nulla: il Comune prosegue nelle sue politiche di privilegio di imprese esterne al territorio. Torniamo a chiedere al Comune non privilegi per le imprese locali, ma nemmeno i soliti trattamenti di svantaggio ai quali ci sta abituando: non possiamo – concludono – che rilevare l’evidenza che tra i problemi dello sviluppo economico del nostro territorio ci siano da annoverare anche i comportamenti del Comune».

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