Terni, sei Covid+ al ‘Santa Maria’: i dettagli

Quattro pazienti, un’infermiera e un operaio esterno. L’azienda ospedaliera spiega l’efficacia dei test e i percorsi seguiti: «Pericolo asintomatici»

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Sei nuovi casi positivi al Covid-19 sono stati individuati all’ospedale di Terni grazie alla sorveglianza sanitaria con test molecolare che da fine aprile è stata estesa a tutti i pazienti, agli operatori sanitari e ai lavoratori delle ditte esterne che lavorano nel complesso ospedaliero. «Tutti i soggetti positivi, residenti a Terni tranne uno di Stroncone, sono stati prontamente isolati e ricoverati nelle aree Covid del nosocomio», riferisce una nota dell’azienda ospedaliera ‘Santa Maria’.

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Quattro nuovi pazienti Covid+

Uno dei casi si riferisce ad un paziente nefropatico con sintomatologia che è risultato positivo all’accesso al pronto soccorso. Tre casi – due dei quali in fase di dimissione – riguardano invece pazienti asintomatici già ricoverati in area medica e in neurologia che erano risultati negativi ad uno o due test molecolari effettuati a fine aprile. «Da alcuni giorni infatti, come da disposizioni regionali, l’azienda ospedaliera di Terni ha adottato una nuova procedura che prevede la ripetizione del tampone prima della dimissione al domicilio o del trasferimento in altra struttura sanitaria».

Un’infermiera e un operaio

Gli altri due casi riguardano un’infermiera che lavora nella struttura di malattie infettive, anche lei risultata negativa ai precedenti due tamponi ma divenuta sintomatica, e uno dei dodici operai di una ditta esterna che prima di iniziare i lavori in radiologia, come da procedura, sono stati tutti sottoposti a test molecolare.

«Gli asintomatici il principale rischio»

«L’ospedale – spiegano dal ‘Santa Maria’ – ha adottato tutte le misure di sicurezza previste per questa emergenza. Tutti gli operatori e i pazienti ricoverati sono dotati di dispositivi di protezione individuale e mascherine chirurgiche, sono stati limitati gli accessi dei visitatori esterni ed è stata adottata una strategia di sorveglianza oltre che per tutti gli operatori, anche per tutti i pazienti sia in entrata sia in uscita. Ma un rischio di circolazione del virus, soprattutto in soggetti asintomatici, è ancora presente, pertanto è necessario il rispetto di tutte le misure (mascherine, distanziamento sociale etc.) finalizzate al contenimento del contagio anche e soprattutto fuori dall’ospedale».

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