Terni, servizi Comune: «Totale abbandono»

La denuncia di Umberto, un cittadino ternano, che vedovo da pochi giorni non è riuscito ad ottenere il certificato di matrimonio

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«Oltre alle periferie e le strade, anche alcuni servizi offerti ai cittadini versano in un totale stato di abbandono», la denuncia di Umberto, un ternano di 73 anni, è rivolta ad alcuni uffici comunali.

I documenti «Essendo venuta a mancare improvvisamente la mia compagna – racconta Umberto ad umbriaOn – per esigenze amministrative avevo necessità di richiedere il certificato di matrimonio. Sabato 12 gennaio mi sono recato negli uffici comunali di corso del Popolo, all’ingresso ho trovato 2 uscieri, un altro era all’ingresso dell’ufficio anagrafe con un solo sportello aperto a servizio delle richieste dei certificati. Dopo aver riempito il modulo previsto contrassegnando quanto di mia necessita (certificato matrimoniale), la persona addetta ha inserito i dati nel sistema e mi ha chiesto: ‘Ma lei è vedovo?’, la mia risposta non poteva, purtroppo, che essere affermativa. E li è accaduto l’impensabile».

I problemi Dopo un attimo di perplessità «la signora allo sportello mi dice: ‘Guardi è sicuro di essere sposato? Qui non risultano dati dell’altra persona’. Con tutta la calma dovuta le ho fatto notare che pochi attimi prima il sistema le segnalava della mia vedovanza e tra il serio e il faceto le ho detto ‘A me non risulta che esistano vedovi single’. Senza minimamente scomporsi, si allontana chiedendomi di attenderla lì».

L’amarezza Al suo ritorno la signora «ha nuovamente interrogato il sistema e ha stampato un documento, non quello da me richiesto, in cui erano scritti i dati miei e della mia famiglia d’origine ed era evidenziato che ero coniugato, ma per averlo avrei dovuto pagare una marca da bollo di 16 euro. Mentre stavo per perdere la pazienza ho precisato che necessitavo del certificato di matrimonio in carta libera, mi andava bene anche scritto a mano, ma nulla da fare il regolamento non lo prevede. E quindi mi è stato chiesto di tornare lunedì per poter parlare con un dirigente in quanto il sabato gli uffici sono vuoti». In uno uno stato morale e spirituale diverso il signor Umberto sottolinea che «mi sarei rivolto ai carabinieri, ma il dolore per la perdita della mia compagna due giorno prima ha prevalso e mi sono allontanato scuotendo il capo».

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