Terni, servizi educativi: via alla partecipazione

Mercoledì pomeriggio la ‘plenaria’ ha avviato l’iter ‘comune’ per la riorganizzazione. D’Ubaldi: «Deve costare meno, ma senza perdita di qualità. Struttura ‘esuberante’»

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di S.F.

Cosec Malafoglia D'UbaldiStesso luogo – diversa sala -, stessi assessori e, nella maggior parte dei casi, stessi interlocutori. E almeno per ora niente ‘abbandoni’. Con tematica diversa: mercoledì pomeriggio via al percorso partecipativo per la riorganizzazzione dei servizi educativi comunali con la ‘plenaria’ andata in atto a palazzo Gazzoli. Piacenti D’Ubaldi, attento ai numeri e alle spese, come di consueto è stato chiaro: «Il punto fermo è che deve costare meno, da questo scenario non si esce. Ciò non significa che il livello si abbassi, d’altronde basta vedere ciò che abbiamo fatto per la refezione scolastica». Dalla prossima settimana via ai ‘workshop’ curati e gestiti da Puntodock.

I partecipanti Operatori del settore, insegnanti, CoSec, genitori rappresentanti i comitati di gestione (Arcobaleno, Grillo Parlante, Campitello, Aula verde, Girotondo, Cucciolo, Centro infanzia Valnerina, Pollicino), dirigenti comunali – Vincenza Farinelli e Danila Virili – assessori, associazioni dei consumatori e organizzazioni sindacali (Uil, Usb, Cisl, Rsu-Cgil e Cgil-Fp). Ad aprire l’appuntamento la Malafoglia e Piacenti D’Ubaldi, tra numeri, spiegazioni e ‘frecciatine’ di stampo politico.

Il CoSec in Comune mercoledì mattina

Il CoSec in Comune mercoledì mattina

Politiche condivise Breve introduzione della Malafoglia: «Partiamo con questo percorso integrativo che ci era stato chiesto, con la novità del coinvolgimento delle insegnanti. Vogliamo seguire la strada delle politiche pubbliche condivise, in una situazione economia totalmente inedita e difficoltosa». E nel passare la parola a Piacenti D’Ubaldi, la vice sindaco ha affermato che «Vittorio vi darà alcuni numeri, è puntuale in questo»: risate qua e là – sulla richiesta di dati e numeri c’era stata polemica da parte del CoSec sulla refezione scolastica – e parola all’assessore al bilancio. Che non ci pensa troppo a definire la linea.

Non guardare indietro Rispetto alla refezione scolastica (un’indagine della nazionale rete commissioni mensa ha collocato Terni al 6° posto con 91 punti in merito alla qualità delle mense), l’avvio del percorso partecipativo è decisamente più calmo: «Si tenterà – ha esordito Piacenti D’Ubaldi – di costruire una proposta non nostra, ma della città. Credo che l’amministrazione stia facendo un ottimo lavoro, poi purtroppo – e arriva la critica – da due giorni il consiglio comunale è inchiodato su emendamenti strumentali e con finalità esclusivamente ostruzionistiche: sarebbe stato più bello confrontarci tutti insieme su uno dei settori più rilevanti per Terni, come è questo di cui stiamo parlando. Dobbiamo capire che è inutile dire ‘quant’era bello il modello degli anni ’60 e ’70’, è un errore. Storicamente i Sec di Terni sono all’avanguardia nazionale e da ciò si riparte».

I bambini davanti alla ‘Trebisonda’

I bambini davanti alla ‘Trebisonda’

L’incipit e i dati L’iter di partecipazione si dovrà poggiare su una questione: «Il servizio – ha sottolineato D’Ubaldi – deve costare di meno. Ma questo non significa che si andrà ad abbassare la qualità». Poi l’assessore al bilancio tira fuori alcuni dati: «La copertura media europea per i nidi d’infanzia (pubblici e privati) è del 30%, quella italiana è del 17% e Terni si attesta al 29.4%. Vuol dire che siamo già vicini alla statistica europea e la nostra condizione di partenza è quasi doppia rispetto a quella italiana. Il nostro obiettivo è potenziare il servizio pubblico».

‘Struttura esuberante’ D’Ubaldi passa poi alla scuola d’infanzia pubblica e qui il discorso si fa più limpido: «In questo caso la copertura ternana è del 99.73% (2014-2015) e c’è un’offerta eccessiva di circa 250 (234) posti. Vale a dire che si deve cercare di avvicinare l’offerta alla domanda e il Comune non può mantenere una struttura esuberante. Occorre una rivisitazione del servizio che, ripeto, non vuol dire diminuire la qualità». A dar manforte a D’Ubaldi ci pensa la Malafoglia che, sul tema, ribadisce come l’intenzione sia «di rinnovare e non di cambiare, e spero che questo lavoro ci aiuti a decentrare il punto di vista perché non può sfuggire la dimensione d’insieme del momento. Deve prevalere la responsabilità collettiva».

cosec educativi servizi_0769Workshop In precedenza, nella tarda mattinata di mercoledì, il CoSec si era ripresentato in Comune per esternare il proprio disappunto sulla privatizzazione dei servizi. Settimana prossima – 14, 15 e 16, dalle 15 alle 19 – tutti in Siviera per i tre workshop previsti. Intanto il Comune ha consegnato alle parti coinvolte una proposta da valutare negli appuntamenti programmati.

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