di S.F.
Gentiletti, Simonetti e Pasculli in commissione
Terni e il tema prostituzione. Nelle oltre due ore e venti minuti di confronto martedì mattina in III° commissione si è parlato brevemente anche di questo: al centro dell’attenzione il Documento unico di programmazione 2022-2024 e gli indirizzi politici-amministrativi dell’esecutivo a guida Leonardo Latini, presente insieme alla vice Benedetta Salvati, al responsabile unico del procedimento Sebastiano Pasero e ai dirigenti Emanuela Barbon, Paolo Grigioni e Piero Giorgini. Inevitabile che sia andata per le lunghe con tanto di scambio d’accuse tra il presidente di commissione Federico Brizi – nei suoi confronti, in un paio di circostanze, è apparso nervoso anche lo stesso primo cittadino, d’altronde in origine la sua partecipazione non era prevista – e il consigliere di minoranza Alessandro Gentiletti.
1° OTTOBRE 2021, L’ORDINANZA ANTI PROSTITUZIONE
Pasero, Salvati e Latini
La prostituzione. Arriva Coletto
A chiedere lumi è stato il consigliere del M5S Luca Simonetti: «Nel Dup – ha fatto presente al sindaco – non c’è mezza riga scritta rispetto al contrasto al fenomeno dello sfruttamento della prostituzione. Ed è una cosa gravissima alla luce del dibattito che c’è stato». Tra i riferimenti non citati anche la ‘famosa’ ordinanza poi andata su tutti i media nazionali con diverse ospitate di Latini per spiegare il motivo del provvedimento. Tutto risolto? «Nel Dup c’è come uno degli elementi su cui si è già intervenuti – la risposta dell’avvocato – e si farà di nuovo nel momento in cui ci saranno necessità. Ad oggi quei fenomeni che c’erano stati segnalati sembrerebbe che non siano stati replicati. Su quelle strade inoltre sono stati fatti interventi di riqualificazione, quella è la strada da seguire». Per ora a quanto pare si resta così. In tutto ciò Latini ha annunciato l’arrivo in II commissione consiliare – soddisfazione per Rita Pepegna dopo vari sbattimenti e anche diverse lettere a vuoto per far venire l’esponente della giunta Tesei – dell’assessore regionale alla sanità Luca Coletto. Ci ha ‘solo’ messo quasi tre anni.
