Terni, teatro Verdi: ‘resa dei conti’ al Tar

Krea contro il Comune per la revoca in autotutela dell’appalto aggiudicato nel 2016: martedì l’udienza di merito. Melasecche: «Possibile recupero del rapporto»

Condividi questo articolo su

di S.F.

Il teatro Verdi

«Fissata l’idea progettuale di concerto con la Soprintendenza, andremo a cercare i migliori professionisti con un bando per avere un progetto architettonico complessivo che, dopo 10 anni di attesa, ancora non esiste. Senza quello nulla, no finanziamenti, no passi avanti. Nel frattempo andremo a reperire gli altri fondi che servono e partiremo con il primo stralcio di lavori già approvati per la torre scenica». Ad esporsi di nuovo sul tema è stato l’assessore ai lavori pubblici Enrico Melasecche dopo un ultimo periodo di discussioni e confronti – la solita divisione tra ‘polettiani’ e non, persistente da anni – sul futuro del teatro Verdi con, in particolar modo, il problema vincolo cui far fronte. Tuttavia non è l’unica ‘sfida’ che l’amministrazione ha di fronte a stretto giro: martedì prossimo, a distanza di un anno e mezzo, al Tar dell’Umbria si terrà l’udienza di merito per il ricorso della Krea Costruzioni srl (fu mandataria dell’Ati con Officine Leoncini srl) depositato il 27 novembre del 2017. Motivo? La revoca in autotutela della gara per i lavori sulla struttura che, all’epoca, aveva già superato lo step dell’aggiudicazione definitiva, avvenuto il 30 dicembre del 2016.

10 AGOSTO 2017, REVOCA IN AUTOTELA DELL’APPALTO E DELL’AGGIUDICAZIONE: PARTE IL TRAMBUSTO

L’inizio della bagarre

Tutto nasce dall’annuncio dell’ex assessore Sandro Corradi, era il 4 agosto del 2017: «L’amministrazione comunale ha deciso di avviare un nuovo percorso perché il progetto redatto all’esterno non ci soddisfa. La struttura non sarebbe sicura più di quanto non lo sia oggi. Revocheremo l’affidamento alla ditta incaricata dei lavori». Ovvero la Krea Costruzioni. E in effetti così andrà, tutto azzerato per il recupero del teatro: si trattava della progettazione – importo complessivo da oltre 4 milioni 300 mila euro, ma in questo caso il focus è sul I° stralcio da 2 milioni 900 mila euro – strutturale complessiva per la demolizione ed il rifacimento della torre scenica e della copertura dell’edificio, il consolidamento e rifacimento dei solai ballatoi dei palchetti e del foyer e della scala antincendio. Il problema – da ricordare che il via libera alla gara fu dato ad agosto 2014 – era legato in particolar modo alla sicurezza sismica e alla durabilità dell’edificio, soprattutto dopo l’intervento della Regione Umbria: «L’impegno economico previsto consente di raggiungere l’obiettivo di restituire l’edificio teatro alla città ma soltanto con una vita utile di soli 2,1 anni, trascorsi i quali sara necessario una nuova verifica e quindi affrontare nuovi oneri; non consente il recupero strutturale ma porterà ad un organismo che non avrà le condizioni di sicurezza sismica sufficiente in termini di vita utile», la conclusione dell’amministrazione.

AGOSTO 2017, IL CASUS BELLI: «TEATRO VERDI, SI RIPARTE DA ZERO»

La conseguenza e la contromossa

Tutto bloccato. E senza particolari beghe per il Comune, quantomeno secondo loro: «L’amministrazione comunale anche dopo il perfezionamento dell’aggiudicazione definitiva, ma prima della stipula contrattuale, ha il potere di adottare il ‘jus poenitendi’ che consente all’ente di ritirare provvedimenti ad efficacia durevole, sulla base di ‘sopravvenuti motivi di pubblico interesse, ovvero nel caso di mutamento della situazione di fatto non prevedibile al momento dell’adozione del provvedimento, di nuova valutazione dell’interesse pubblico originario’ e quindi modificare il proprio operato in corso di svolgimento perché ritenuto affetto da inopportunità». Contratto non sottoscritto. E per la Krea? Un risarcimento parametrato al ‘danno emergente’ consistenti nelle spese contrattuali documentate. Dall’altra parte non l’hanno vista proprio così. Ricorso al Tar. 

KREA SCATENATA IN AVVIO DI 2018: «REVOCA ILLEGITTIMA, DANNI GRAVISSIMI»

L’interno del teatro Verdi

Krea all’attacco, ma aperta al dialogo

La società narnese dal canto suo, oltre a presentare ricorso al Tar Umbria, inviò una lunga missiva al Comune in avvio di 2018. «È di tutta evidenza – specificarono – che la denegata ipotesi di adozione della revoca dell’appalto in oggetto, oltre che essere palesemente illegittima perché fondata su un’istruttoria del tutto carente (sia sotto l’aspetto tecnico sia in ordine al rispetto dei principi di economicità e buon andamento dell’azione amministrativa), comporterebbe dei danni gravissimi prima ancora che per la scrivente Ati per il Comune di Terni, mettendo addirittura in pericolo la pubblica incolumità». Non è comunque una posizione estrema e chiusa: «L’Ati aggiudicataria, dal canto suo, si rende immediatamente disponibile a trovare una soluzione condivisa che, nel rispetto della normative, eviti la revoca dell’appalto e comporti la sottoscrizione del contrattoo e l’inizio dei lavori nel più breve tempo possibile». A tal punto da chiedere e ottenere il rinvio dell’udienza al Tar fissata per marzo 2018. Peccato che – a quanto pare –  da allora le parti non è che si siano così tanto avvicinate. Di mezzo c’è stato anche il dissesto finanziario e il cambio ai vertici del Comune.

Il teatro Verdi di Terni

Melasecche e il pensiero ai 240 mila euro 

L’assessore Melasecche sa bene che questa storia è tutt’altro che chiusa nonostante i tentativi di avvicinamento della Krea. In due occasioni ha tirato in ballo la questione: «L’impresa, cui è stato affidato incautamente l’appalto, ha chiesto ben 240 mila – le parole di gennaio – euro di danni che dovranno pagare gli assessori responsabili di quest’altra sciocchezza ma forse anche i consiglieri ciarlieri che come tante cicale gorgheggiano felici: invece di ragliare alla luna perché non fanno una colletta per pagare loro questi sprechi assurdi?». L’altra è più recente, di poche ore fa, commentando un post facebook del collega – vicesindaco – Andrea Giuli proprio sull’argomento teatro: «I vantaggi di poter conciliare molti aspetti in una situazione ereditata, decisamente problematica, per poter finalmente avere un progetto architettonico complessivo non è da sottovalutare. Quali sono? Rispetto del vincolo, numero dei posti più che soddisfacente, creazione di un ridotto sotto la platea digradante per 220 posti, inserimento di camerini e due cameroni sotto il palco senza andare a creare su Largo S. Agape in variante urbanistica dei nuovi aggetti, la possibilità del recupero del progetto strutturale per il rifacimento della torre scenica e del tetto già pagato (Ingegnere Gabriele Salvatoni) ma ad oggi inutilizzato ed inutilizzabile, recupero possibile del rapporto con l’impresa Krea di Narni che ci ha fatto causa chiedendo circa 240 mila euro di danni». Insomma, il problema è ben in mente.

«LA KREA CI HA CHIESTO 240 MILA EURO DI DANNI»

L’appuntamento di martedì

Tra sette giorni è stata programmata l’udienza pubblica – di merito – per parlarne. L’avvocatura comunale (coinvolti sia Paolo Gennari che Francesco Silvi) a partire dal 1° luglio ha depositato tre documenti, mentre i legali della Krea (Alessandra Fagotti e Giovanni Diotallevi) un paio. Terzo interessato è proprio il progettista, l’ingegnere Salvatoni (era in una Rtp con Pennati, Boncio, Berti e Rubiu), difeso da Pietro Gianbattista Bembo: «Il Comune di Terni – sottolinea – ha depositato delle memorie dove dicono che è stato istituito un tavolo tecnico di lavoro per rivalutare la possibilità di recuperare il progetto. Mi pare ci sia una situazione contraddittoria tra difesa processuale, con il rigetto del ricorso della Krea, e ciò che hanno deliberato. Per quel che ci riguarda abbiamo sollevato di legittimazione passiva e ci riteniamo estranei alla vicenda». Silvi invece parla di un «ricorso inammissibile, non è una causa risolutiva. Hanno impugnato l’avvio del procedimento volto all’annullamento in autotutela, ma non c’è un atto conclusivo. Ma la tengono in piedi, vedremo cosa deciderà il Tar».

RINVIATA L’UDIENZA DEL MARZO 2018: SI CERCAVA IL DIALOGO

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli