Ha tentato di uccidersi nella sua cella del carcere di Terni, un detenuto di ‘media sicurezza’, di nazionalità magrebina e giunto da poco nell’istituto ternano, dov’era ristretto nel reparto isolamento.
Impiccato Poco prima delle 13,30 di lunedì, l’uomo ha tentato di impiccarsi e ci era quasi riuscito, ma la prontezza dell’assistente di servizio presso la sezione che ha evitato che si ripetesse l’episodio mortale che si è verificato il 29 luglio scorso.
Il sindacato «L’insano gesto – denuncia Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) – è l’ennesimo evento critico accaduto in un carcere italiano. Per fortuna delle istituzioni, gli uomini della polizia penitenziaria svolgono quotidianamente il servizio in carcere, come a Terni, con professionalità, zelo, abnegazione e soprattutto umanità, pur in un contesto assai complicato per il ripetersi di eventi critici».
La rissa Sempre nel carcere di Terni, venerdì scorso, nella sezione media sicurezza si e verificata una rissa tra detenuti di origine straniera e italiani. Tanto che Fabrizio Bonino, segretario regionale umbro del Sappe, rincara: «Non si può e non si deve ritardare ulteriormente la necessità di adottare urgenti provvedimenti. Non si può pensare che la gestione quotidiana delle costanti criticità delle carceri umbre e del Paese sia lasciata solamente al sacrificio e alla professionalità delle donne e degli uomini della polizia».