Terni, Treofan: aperto stato di agitazione

La rsu dello stabilimento: «Assoluta difficoltà di ogni qualsiasi forma di relazione sindacale. Non rispettato alcun punto del piano industriale 2019»

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Apertura dello stato di agitazione alla Treofan di Terni. È la rsu dello stabilimento ad annunciarlo giovedì pomeriggio: «Nonostante tutti gli sforzi fatti per addivenire a soluzioni condivise e per ottenere riscontri su tematiche fondamentali per la normale operatività del sito, è costretta a denunciare l’assoluta difficoltà di ogni qualsiasi forma di relazione sindacale, a causa di una mancanza di potere decisionali anche su punti importanti come sicurezza e manutenzione».

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«Nessun punto rispettato»

Diverse le questioni che hanno fatto scattare la decisione: «Non da meno la situazione – sottolinea la rsu – mai voluta affrontare relativa alla mancanza di asset adeguato al recupero degli scarti. Non è stata neanche ufficializzata la nuova struttura aziendale di Terni. Non si è rispettato nessuno dei punti del piano industriale presentato al Mise nel marzo 2019, in particolare il mix produttivo e volumi. Siamo venuti a conoscenza che gli altri stabilimenti del gruppo marciano regolarmente, mentre Terni, definito più volte ‘strategico’, ha il suo impianto principale (laccatrice) che negli ultimi 5 mesi ha effettuato numerosi fermi per mancanza di ordini. A causa di quanto sopra detto e dell’assenza di un reale progetto per Terni, la rsu Treofan Terni, dichiara da subito l’apertura dello stato di agitazione. Vista la situazione sopra descritta, è necessaria e fondamentale la presenza durante l’incontro al Mise – chiudono – previsto per il 15 maggio anche della rsu del sito di Terni per capire quali siano le effettive intenzioni rispetto lo stabilimento».

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