Terni, Ugci e Mcl: «Le donne che abortiscono devono vedere e sentire il battito cardiaco del feto»

Unione giuristi cattolici italiani e Movimento cristiano lavoratori a sostegno della raccolta di firme per la proposta di legge ‘Il cuore che batte’

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Pd Terni e l’appello antiabortista del vescovo: «Posizione chiara ma revochi il sostegno»

L’Unione giuristi cattolici italiani (Ugci) di Terni presieduta da Diego Piergrossi, l’Unione provinciale Movimento cristiano lavoratori (Mcl) di Terni presieduta da Francesco Venturini e il Movimento cristiano lavoratori dell’Umbria presieduto da Ermanno Ventura, «accolgono e fanno proprio l’invito sincero che il vescovo di Terni-Narni-Amelia, monsignor Francesco Antonio Soddu, ha rivolto sabato alla cittadinanza, di firmare e promuovere la raccolta delle firme per la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Il cuore che batte’». Lo si legge in una nota di Ugci e Mcl che spiegano: «La proposta di legge si sostanzia nell’inserimento di un ulteriore articolo che finalmente realizzi quella ‘tutela della vita umana fin dal suo inizio’ pure disposta nell’articolo 1 della legge 194 del 1978 e che pure, almeno fino ad oggi, è rimasta inattuata. Con l’articolo da introdurre – proseguono l’Unione giuristi cattolici e il Movimento cristiano lavoratori – si chiede che il medico che effettua la visita che precede l’aborto sia tenuto a far vedere ed ascoltare il battito di chi si va ad abortire. Ciò al fine di tutelare innanzitutto quella ‘vita umana fin dall’inizio’ di cui il legislatore voleva ergersi a garante con l’articolo 1 della legge 194/1978 e, nel contempo, rendere più consapevole la scelta della donna molte volte convinta in buona fede che l’aborto sia uno dei tanti mezzi di contraccezione a disposizione per il controllo delle nascite. Ciò peraltro in violazione di quanto ancora una volta chiaramente disposto dal legislatore nel 1978: ‘l’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite’ (articolo 1)». Secondo gli scriventi «la difesa della vita fin dall’inizio, la difesa dell’innocente, la difesa della consapevole scelta della donna sono infatti valori ed istituti non solo cristiani, ma laici e condivisi dalla Repubblica Italiana che nella Costituzione li ha riconosciuti e fatti propri. Riconoscimento tanto più importante in un momento quale quello attuale che vede drammaticamente l’Italia quale ultimo paese ue per natalità e, addirittura, sest’ultimo al mondo (dati Istat e Cia 2023). Intendiamo quindi mobilitarci tutti – concludono Ugci e Mcl – promuovendo la firma e andando a firmare per la proposta di iniziativa popolare entro e non oltre il 7 novembre 2023. Si può firmare nel proprio comune di residenza, a Terni lo si può fare presso lo Sportello del cittadino – adesione Plip – in via Roma, dal lunedì al venerdì la mattina dalle 9 alle 13 ed anche il martedì e giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 17.30».

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