Terni, un giovane su 2 è in cerca di lavoro

Nella ‘Giornata dell’economia’ la Camera di commercio fa il punto sull’andamento degli indicatori socio-economici della provincia

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La Camera di commercio di Terni, martedì 15 maggio, celebra la 14esima edizione della ‘Giornata dell’economia’, appuntamento annuale del sistema camerale per fare il punto sull’andamento degli indicatori socio-economici di ogni provincia italiana e per mettere a disposizione focus di approfondimenti economici utili a formulare proposte su questioni e opportunità a favore del tessuto imprenditoriale.

Giuseppe Flamini

Giuseppe Flamini

Proiettati al futuro «Sono dati che esprimono una situazione di difficoltà con cui gli imprenditori devono confrontarsi giorno dopo giorno ormai da troppo tempo», sottolinea il presidente della Camera di commercio, Giuseppe Flamini. «Il nostro lavoro come Camera di commercio resta quello di operare in modo lungimirante e di proiettarci nel futuro, ma cercando di aiutare le imprese a superare anche i problemi contingenti. Ne è un esempio il progetto che stiamo portando avanti con l’Ice e le associazioni di categoria di settore per qualificare le imprese meccaniche sui mercati esteri».

Riforme importanti Il sistema camerale, in quanto parte della pubblica amministrazione, «è oggetto di riforme importanti», spiega il segretario generale, Giuliana Piandoro. «La riduzione del diritto annuale ha inciso profondamente sulle politiche e sugli interventi promozionali della Camera di commercio, tuttavia nel 2016 puntiamo a raggiungere obiettivi strategici importanti a favore delle nostre imprese che nel futuro, crediamo, avranno ancor più bisogno di una Camera solida in grado di sostenerle nelle loro azioni di business».

Gli obiettivi «Tra i nostri obiettivi strategici – aggiunge Giuliana Piandoro -, l’E-government e digitalizzazione delle imprese, la regolazione del mercato, il supporto all’innovazione e alla promozione internazionale delle imprese, lo sviluppo del capitale sociale e delle competenze, il marketing territoriale e la qualificazione del rapporto banche-imprese. In tali ambiti, vorrei sottolineare il nostro progetto ‘Dall’idea al mercato: il coraggio del nuovo’, a favore delle Pmi del territorio, che ha lo scopo di intercettare bisogni sia delle aziende medio piccole, sia di coloro che brevettano un’idea, un’invenzione, facendo avvicinare queste due categorie in modo che possano avvantaggiarsi l’una dell’altra. E ancora, una serie di attività formative inserite nel nostro Catalogo 2016 a favore delle Pmi con cui esperti di livello nazionale mettono a disposizione la propria competenza e professionalità con approfondimenti mirati su singoli aspetti di un percorso aziendale, ritenuti cruciali per una proficua attività d’impresa».

ImmagineLe imprese Secondo i dati del Registro imprese, il 2015 si è chiuso con un incremento nel numero delle imprese registrate. Erano 22.170 al 31 dicembre 2014 salgono a 22.355 dopo dodici mesi. Nonostante la crescita anagrafica, resta elevato il tasso delle imprese sottoposte a procedure concorsuali che nel giro di un anno sono cresciute del 6,8%. I dati anagrafici sul lungo periodo disegnano un trend in sofferenza per le imprese artigiane. Diminuisce progressivamente, infatti, il numero delle iscritte dal 2011 ad oggi. Si passa dalle 5.296 del 2011 alle 4.973 registrate al 31 dicembre 2015. Sono state 464 le cessazioni non d’ufficio nel 2015, e il tasso di mortalità registrato a Terni raggiunge il 9,28%, a Perugia supera il 7%, negativo pertanto anche il tasso di sviluppo imprenditoriale (-1,06%).

I settori Per quanto riguarda la forma giuridica, nel 2015, il sistema produttivo della provincia di Terni rileva una presenza di società di capitali ancora piuttosto limitata, pari al 22,2% del totale delle imprese registrate, ma in crescita rispetto al passato (quasi di un punto percentuale 21,3% al 31 dicembre 2014). Resta sostanzialmente stabile rispetto ad un anno fa la composizione settoriale del tessuto economico locale: prevale il commercio che assorbe il 28,3% del numero totale delle imprese; ma non sono numericamente troppo lontani gli aggregati in agricoltura (17,5%), costruzioni (14,3%) e servizi alle imprese (11,2%). Rispetto alla natimortalità, maggiori le difficoltà del commercio che nel 2015 lascia sul campo uno stock di 375 imprese a fronte di 281 iscrizioni (resta tuttavia il settore più dinamico con il numero più alto di nuove aperture d’impresa). Saldi negativi anche per le costruzioni con 200 chiusure e 145 iscrizioni e per il comparto agricolo che registra 154 cessazioni a fronte di 123 iscrizioni.

Bilancio I dati di bilancio, relativi alle imprese con obbligo di deposito (società di capitale, cooperative e consorzi), confermano lo stallo del sistema economico locale: il valore della produzione è fermo a 4 milioni di euro. Erano 4 milioni e 820 mila euro nel 2011, nel 2015 il valore si contrae leggermente a 4 milioni e 653 mila euro. Terni perde posizioni anche nella graduatoria della province italiane per valore aggiunto prodotto pro capite. Un trend in costante discesa. Se nel 2008 nella fase precrisi, la provincia si piazza al 62esimo posto a livello nazionale, nel 2015 si scende al 70esimo posto.

Imprese femminili Cresce di quasi un punto percentuale il numero delle imprese femminili in provincia. Nel 2015, le imprese femminili registrate a Terni sono oltre il 26,8%, (erano il 26% nel 2014) molto al di sopra del valore osservato in Umbria (25,1) e in Italia (21,7%). Le imprese giovanili sono il 10,0%, dato che coincide con il trend a livello nazionale. In lieve crescita le imprese a guida straniera (7,8% del totale, erano il 7,5% delle registrate al 31 dicembre 2014), in crescita anche nel resto del Paese dove l’incidenza arriva al 9,2%. Restano le costruzioni il settore dove si concentra l’imprenditoria straniera (17%), segue il commercio (9,8%) e il settore turismo (9,7%).

Tasso di sopravvivenza delle imprese: peggiora il tasso di sopravvivenza delle imprese. Tra le iscritte nel 2012, risulta attivo dopo tre anni il 62% delle imprese, era il 68% nel 2014. La ‘mortalità infantile’ tra le imprese non mostra significative differenze in relazione alla forma societaria dell’impresa. Tra le imprese classificate, quelle in agricoltura e in trasporti e spedizioni hanno tassi di sopravvivenza superiori a quelle negli altri comparti; rispettivamente, l’85,3% a tre anni dall’iscrizione e il 73,7% circa delle imprese avviate in questi comparti nel 2012 era ancora attivo nel 2015. Le imprese del turismo risultano, invece, quelle meno ‘resistenti’, considerato che alla fine del triennio considerato solo il 59,8% di quelle avviate all’inizio del 2012 risulta ancora in attività.

L’export Il primo prodotto venduto, sulla base dei dati di dettaglio disponibili al 2015, è rappresentato dai beni appartenenti all’insieme dei prodotti della siderurgia, seguono tubi, condotti in acciaio, e articoli in materie plastiche. In totale le prime dieci merci esportate dalla nostra provincia pesano per l’86,6% sul totale dei beni esportati in Umbria. Inoltre, la vocazione all’export che caratterizza l’economia locale, emerge in modo evidente anche dal grado di apertura (rapporto tra la somma import-export e il valore aggiunto), che misura in generale la capacità di operare sui mercati internazionali, nel 2015 a Terni è pari a 44%, valore molto più alto del dato regionale (30,8%). Anche l’indice di propensione all’export (esportazioni sul valore aggiunto) pari a 22,8%, colloca la nostra provincia al di sopra del capoluogo di regione (17,2%) e della media regionale (18,6%).

Immagine2La disoccupazione L’analisi dei dati Istat relativi alle forze di lavoro 2015 evidenzia qualche segnale di miglioramento della situazione del mercato del lavoro: il tasso di disoccupazione (nella fascia di età 15 anni e più) ha registrato un calo sul nostro territorio, sia pur limitato, passando dal 12,2% del 2014 a l’11,2 del 2015 (a livello regionale il tasso è più basso con il 10,4%). Peggiora notevolmente, invece, la situazione per i giovani in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione nella fascia di età 15-24 anni nel 2015 ha raggiunto il 53,1%, crescendo ulteriormente rispetto al già preoccupante picco registrato nel 2014 del 50,9%. Dato che disallinea la provincia rispetto al resto della regione. Infatti il tasso di disoccupazione è molto al di sopra del dato regionale (38,7%) e del dato nazionale (40,3%). Ci sono inoltre ben 11 mila persone alla ricerca di occupazione, di cui 4,8 mila uomini e 6 mila donne. Dato questo quasi triplicato rispetto al 2011 quando le donne in cerca di occupazione in provincia erano 2 mila. Complessivamente il tasso di occupazione, dato dal rapporto tra coloro che effettivamente lavorano e la popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, è in lieve crescita (dal 58,4% registrato nel 2014 al 60,4% nel 2015). Il tasso di occupazione giovanile è al 13,1%, a livello regionale è al 17,7%.

La cassa integrazione L’analisi dei dati relativi alla Cassa integrazione guadagni segnalano una crescita: nel 2015 in provincia di Terni si è registrata una crescita complessiva delle ore richieste (da 2,13 milioni a 2,84 milioni). Il risultato è il frutto di un consistente aumento di quella straordinaria e di quella in deroga relativa alle piccole imprese. Diminuito invece il ricorso a quella ordinaria.

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