Terni, vasi etruschi: Feliciano Polli nei guai

Terni: l’ex presidente della Provincia era finito in un’indagine – ora conclusa – legata al presunto furto di centinaia di reperti storici

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Sette indagati, fra cui l’ex presidente della provincia Feliciano Polli, per una faccenda di reperti archeologici. Oltre 1.500 quelli rinvenuti nel 2011 dal nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Terni all’interno dell’abitazione di un artista narnese, denunciato insieme a coloro che – per la procura – lo avrebbero aiutato ad impossessarsi illecitamente di reperti di proprietà dello Stato. Alcuni di questi, in particolare vasi etruschi, sarebbero stati donati proprio all’ex presidente della Provincia, indagato a sua volta per ricettazione.

Indagini concluse Nei giorni scorsi la procura di Terni, in particolare il pm Elisabetta Massini, ha inviato ai sette indagati altrettanti avvisi di conclusione delle indagini preliminari. Al 70enne studioso narnese e ad altre quattro persone, tutte di Terni, viene contestata l’associazione a delinquere finalizzata alla sottrazione di beni archeologici al patrimonio dello Stato, la violazione del codice dei beni culturali e del paesaggio e il furto. Allo stesso 70enne, a Feliciano Polli e ad una donna di nazionalità straniera viene contestato il reato di ricettazione relativamente ai vasi etruschi – per la procura «provento di furto ai danni dello Stato» – che l’ex presidente della Provincia avrebbe ricevuto in dono dal ricercatore.

Le intercettazioni L’indagine, condotta dalla Guardia di finanza di Terni, aveva finito per coinvolgere l’ex numero uno di palazzo Bazzani a seguito di alcune intercettazioni telefoniche eseguite nell’ambito di un’altra attività investigativa, quella relativa a presunti episodi di mobbing, stabilizzazioni e assunzioni di personale – ritenute non in regola – nell’ambito dello stesso ente. Per quest’ultima vicenda tredici persone sono finite a giudizio.

«Accuse inconsistenti» Sul punto, già in passato l’ex presidente della Provincia si era dichiarato completamente estraneo ad ogni ipotesi di ricettazione e convinto di poter chiarire un episodio definito «di assoluta irrilevanza», legato «ad un vasetto di insignificante valore economico». Ad assisterlo c’è l’avvocato Manlio Morcella mentre gli altri indagati sono difesi dagli avvocati Carlo Viola, Fabio Lancia, Salvatore e Irene Finocchi, Massimo Carignani, Folco Trabalza ed Enrico Sborra.

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