Terni, vende l’auto per curarsi ma lo truffano

Vittima del raggiro un ternano, poi deceduto in seguito ad una grave malattia. In tre sono finiti a processo

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di F.T.

Non era stato facile accettare l’idea di rinunciare a quella macchina, acquistata con tanti sacrifici. Ma la malattia non guarda in faccia a nessuno e quei soldi gli servivano per sottoporsi alle costose cure che certe situazioni impongono, se si vuole avere anche una sola speranza. Mai, però, avrebbe pensato, proprio in quel momento terribile della sua vita, di rimanere vittima di una truffa. Un colpo durissimo per lui, che si è andato ad aggiungere a una situazione già compromessa che lo avrebbe portato di lì a qualche mese alla morte.

Dramma La terribile vicenda riguarda un ternano, vittima come altri due concittadini di altrettanti raggiri legati alla vendita della propria automobile. Le denunce e le successive indagini hanno fatto finire a processo tre persone – marito e moglie di 39 e 36 anni e un 24enne, tutti del viterbese – accusati di truffa e difesi dagli avvocati Alessio Pressi, i primi due, e Barbara Grillini.

Il ‘sistema’ La coppia, in particolare, avrebbe agito con un sistema ben collaudato: dapprima contattando i singoli venditori attraverso gli annunci pubblicati online e manifestando un concreto interesse all’acquisto. Poi, grazie alla disponibilità di un conto corrente intestato al 24enne, consegnando assegni che venivano puntualmente respinti all’incasso, per via della firma non corrispondente. In mezzo c’era il passaggio di proprietà dell’auto e tante rassicurazioni – dall’esibizione dei documenti di identità alla stampa di estratti conto più o meno reali – che hanno fatto cadere nel tranello almeno tre persone, fra cui il ternano poi deceduto. Gli altri due, martedì mattina in udienza di fronte al giudice Elisa Fornaro, hanno depositato la costituzione di parte civile attraverso i propri legali, gli avvocati Arnaldo Sebastiani e Piero Buti. Ai familiari delo scomparso verranno invece notificati a breve gli atti del procedimento e potranno decidere se esercitare l’azione civile.

Il processo In base alle denunce presentate nel tempo dalle vittime, il raggiro avrebbe fruttato ai presunti protagonisti ben tre automobili, per un valore complessivo di poco inferiore ai 40 mila euro. Una volta compreso l’inganno, tutti avevano cercato di mettersi di nuovo in contatto con gli acquirenti, ma nessuno di loro c’era riuscito. E anzi, le auto nel giro di poco tempo – si è scoperto – venivano cedute ad altri soggetti estranei alla vicenda, contro i quali non è stato possibile esercitare azioni legali. La prossima udienza del procedimento è stata fissata per il 15 marzo.

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