Terni: «Viale Brin, ‘porta’ trascurata»

Gianfranco Colasanti (Unmil) e Marco Turilli (Un volo per Anna): «Viale Brin deve diventare bello e accogliente. Ecco come»

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La «porta di ingresso alla città», la definiscono. Ma anche «il biglietto da visita». Solo che quello che hanno visto, andandoci; a Gianfranco Colasanti, presidente di Unmil ed a Marco Turilli, presidente di ‘Un volo per Anna’, non è piaciuto per niente. Tanto che si sono messi a tavolino ed hanno stilato una proposta che, adesso, verrà sottoposta ‘a chi di dovere’.

Viale BrinLa denuncia «Attualmente – dicono Colasanti e Turilli – viale Brin, presenta innumerevoli situazioni di criticità per la percorrenza pedonale in autonomia. I marciapiedi, per un eventuale ignaro avventore con disabilità, sono attualmente un vero e proprio percorso a ostacoli. Eppure questa è la porta di ingresso alla città, il biglietto da visita per chi arriva dalla Valnerina, oltre ad essere il cordone ombelicale tra la fabbrica e la città».

Viale Brin2I dettagli E ilustrano anche i dettagli: «Incroci che non sono dotati di adeguati sistemi di facilitazione per l’attraversamento; mancanza di scivoli di raccordo tra strisce pedonali e marciapiedi; interruzioni della continuità dei marciapiedi in prossimità di ingressi non raccordata con opportuni scivoli; restringimento della sezione trasversale del marciapiede per l’uso improprio dello stesso come parcheggio di autovetture; superfici sconnesse, buche, degrado dei tappetini d’usura».

Viale Brin7La proposta Partendo da questo, spiegano Colasanti e Turilli, «le associazioni disabili ‘Unmil’ e ‘Un volo per Anna’ stanno lavorando su una proposta di sistemazione del percorso che va dalle porte di ingresso delle acciaierie fino a piazza Buozzi (piazza Valnerina; ndr). Il progetto, che sarà inquadrato all’interno della strategia di Agenda 22 per il miglioramento dell’accessibilità e mobilità della città di Terni e condiviso con l’amministrazione comunale, proporrà soluzioni tecniche per superare le criticità riscontrate in modo tale da renderlo accessibile a tutti, ma anche bello e accogliente».

Viale Brin5«Mobilità alternativa» Secondo gli ideatori del progetto «questa può essere un’occasione importante per promuovere una mobilità alternativa ciclo pedonale utilizzabile da tutti e che al contempo permetterà di ristabilire il contatto tra la fabbrica e la città, rigenerando un cordone ombelicale che è sempre esistito dalla fondazione delle acciaierie, con soluzioni innovative, ove sarà bello camminare, utilizzare i servizi le attività commerciali, sostare in punti attrezzati, con una attenta disciplina della sosta carrabile, sulla scorta dello studio di quanto accade in altre situazioni esistenti in Europa che saranno prese come modello».

Viale Brin6Il ruolo di ThyssenKrupp Ast La proposta, in buona sostanza, «consentirà di rigenerare un’asse viario importantissimo, recuperandone sia la memoria storica, sia rilanciandone il ruolo di porta di accesso alla Valnerina, alla Cascata delle Marmore, ai luoghi di primario interesse turistico del nostro territorio. Le associazioni disabili a tale proposito hanno anche avviato un contatto con l’ufficio relazioni esterne di Ast per intraprendere un percorso di collaborazione, mettendo a disposizione il patrimonio di studi, progetti realizzazioni sulla città accessibile per fare di Terni una città bella e accogliente, valorizzando le sue eccellenze, cercando di coinvolgere l’azienda proprio su un tema di prossimità: la sistemazione dell’ingresso alla fabbrica, la cerniera tra il centro urbano e la valle del Nera».

Viale Brin3«Protagonismo creativo» Le associazioni ‘Un volo per Anna’ e Unmil, concludono Colasanti e Turilli, «riprendendo le parole della lettera del vescovo di Terni, monsignor Piemontese, si stanno adoperando, con un protagonismo creativo, per una ‘operazione speranza’ che porti a superare l’attuale situazione di crisi, con progetti e iniziative di sviluppo per la valorizzazione dei beni comuni urbani». Ora non resta che aspettare le risposte, a cominciare da quella – in applicazione di quella ‘politica del sorriso’ che si applica a discrezione – della ThyssenKrupp Ast.

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