Tevere rosso, forse inquinanti artificiali

Città di Castello, colorazione fuori dal normale per l’acqua del fiume. I primi risultati di Arpa indicano che non si tratta di alghe

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Il fiume Tevere si è tinto di rosso. Città di Castello, giovedì mattina, si è svegliata davanti all’insolito spettacolo che ha fatto allarmare e mobilitare i cittadini tifernati, che affermano di non ricordare di aver mai visto prima il fiume in quello stato.

Arpa Squadre dell’Arpa si sono messe al lavoro per i rilievi del caso: dopo aver percorso su un’imbarcazione parte del fiume, hanno prelevato campioni d’acqua per le analisi del caso. Sin da un primo momento, però, è apparso chiaro che la strana colorazione sia dovuta ad agenti inquinanti e che la macchia rossa sia partita da un affluente del fiume, nella zona più a nord di Città di Castello, per poi spostarsi di circa 500 metri.

Le indagini Secondo l’Arpa è molto probabile che si tratti di agenti inquinanti e non è escluso che si sia verificato uno sversamento. «Non è detto che si tratti di sostanze tossiche – rassicura -, i pesci stanno bene e non misuriamo variazione di ph, ossigenazione e degli altri parametri controllati, però bisogna capire da dove viene. Escludiamo che possa essere un fenomeno naturale perché non siamo in un periodo di caldo torrido, ad esempio». I risultati delle centraline, intanto, non hanno evidenziato anomalie. «Tutti i valori, come ossigeno disciolto, trasparenza, ph, temperatura sono nella norma» spiegano dall’Arpa.

Le prime analisi Nel pomeriggio, infatti, i primi risultati delle analisi hanno di fatto escluso che la colorazione rossa dell’acqua sia dipesa da agenti naturali, come le alghe. Nessuna sostanza di tipo biologico, dunque, mentre le indagini dell’Arpa proseguono e solo venerdì si avranno i risultati definitivi. Si cercano sostanze, come rame o ferro o, addirittura, mercurio «cioè quelle sostanze che possono dare questo tipo di colorazione – spiegano ancora dall’Arpa – per capire di che tipo di materiale si tratti. Dopo una settimana a 40 gradi, però, ci sentiamo di escludere organismi di natura biologica». Per il momento, tutti i campioni sono stati raccolti ed ora cominceranno le analisi, che potrebbero coinvolgere anche l’Arpa Toscana: non è escluso, infatti, che la macchia rossa possa provenire dalla zona di San Sepolcro.

Aggiornamenti a seguire

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