ThyssenKrupp Ast, dirigente alla porta

Sigillato l’ufficio di Laura Appolloni, che è stata fatta allontanare dalla vigilanza. Le Rsu attaccano: «Mancanza di confronto. Ci rivolgeremo direttamente ai tedeschi»

Condividi questo articolo su

Tornano, prepotenti, le tensioni all’interno della ThyssenKrupp Ast di Terni. Laura Appolloni, una delle poche figure ‘di livello’ rimaste al proprio posto nell’era post Morselli, quel posto rischia di vederselo sfilare nel peggiore dei modi.

TUTTO SU THYSSENKRUPP AST

Ufficio sigillato La vigilanza interna le ha sbrigativamente chiesto di lasciar libero il proprio ufficio – Appolloni era al vertice della ‘garanzia di qualità’ – che poi è stato letteralmente sigillato. Un metodo già utilizzato in passato in viale Brin e che ha fatto tornare alla mente altri episodi contestati. Alcuni dei quali, va detto subito, si conclusero con i dirigenti che furono in grado di dimostrare di aver tenuto comportamenti corretti. Soprattutto perché sarebbe ricominciato il vorticoso giro di assegnazione di incarichi – Massimiliano Burelli starebbe seguendo la stessa strategia della lady d’acciaio che lo ha preceduto – mentre le così dette ‘relazioni sindacali’ sarebbero impantanate.

Rsu agitate Una nota sindacale parla di «mancanza di volontà e disponibilità da parte aziendale al confronto su temi che da tempo sollecitiamo in merito a organizzazione del lavoro, assetti e turnistiche di nuovi impianti prossimi all’avviamento e di alcuni già esistenti» e le Rsu della ThyssenKrupp Ast di Terni fanno sapere  di «ritenere ciò non più tollerabile, in virtù anche dell’attuale insufficiente livello di relazioni sindacali ed industriali che l’azienda sta perpetuando. Da mesi, nonostante i molteplici solleciti, ad oggi non abbiamo ancora ricevuto convocazione in merito all’avvio di una discussione complessiva riguardante impiegati e quadri. L’azienda trova il tempo di inserire nel ciclo produttivo nuove e ben retribuite figure professionali, invece di preoccuparsi di riavviare un confronto sulla piattaforma integrativa che premi chi da anni in modo responsabile e corretto in ogni ruolo svolge la propria mansione. La non chiarezza su ruoli e responsabilità dei vertici aziendali sta generando e alimentando da mesi una totale confusione, che sfocia anche in sistemi rigidi di provvedimenti nei confronti dei lavoratori per motivi futili pur di non guardare le reali e persistenti problematiche impiantistiche ed organizzative».

L’organizzazione Secondo le Rsu, poi, «da diverse settimane l’azienda in modo unilaterale ha interrotto il percorso di verifica sull’organizzazione del lavoro, nonostante le molteplici difficoltà di organici presenti. Per quanto riguarda i riconoscimenti professionali e i livelli di inquadramento, stiamo registrando un cambio di atteggiamento nel metodo, che si rappresenta con un immotivato irrigidimento nelle assegnazioni, il quale a nostro avviso prefigura un non rispetto degli accordi sottoscritti, evidenziando una forte contraddizione tra quanto l’azienda dimostra all’esterno e quanto in realtà ultimamente avviene. Inoltre è sempre più preoccupante l’andamento produttivo e qualitativo, con continue fermate impiantistiche non comunicate anche negli impianti a freddo. Riteniamo inoltre inaccettabile la persistente metodologia con la quale figure aziendali vengono allontanate. Le Rsu di Ast, nei prossimi giorni, se non troveranno disponibilità a risolvere quanto sopra denunciato, avvieranno un percorso di lotta e mobilitazione a tutela di tutti i lavoratori, informando direttamente il board di ThyssenKrupp rispetto a quanto sta avvenendo a Terni».

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli