Treni in Umbria: «Basiti dall’indagine»

Il coordinamento Comitati Pendolari Umbri sui dati rivelati da Trenitalia: «Come e dove sono state fatte le rilevazioni?»

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di Gianluigi Giusti 
del coordinamento Comitati Pendolari Umbri

Abbiamo appreso in questi giorni da varie testate giornalitiche e televisive, che a seguito di una indagine demoscopica commissionata da Trenitalia S.p.A, ad una società esterna al gruppo Ferrovie dello Stato Italiane , i pendolari umbri avrebbero giudicato positivamente il trasporto regionale di Trenitalia, i dati che l’impresa ferroviaria ha comunicato sono a dir poco da voto ‘Balcanico., con una percentuale dell’89.3% come dato positivo sul viaggio, a fronte di un dato nazionale del 79%,così come altri dati quali comfort, permanenza a bordo treno, pulizia e puntualità risulterebbero, sempre da quanto riportato nella stessa indagine, secondo i pendolari umbri maggiormente migliorati.

Dire che, come Coordinamento Comitati Pendolari Umbri, riamaniamo basiti da quanto abbiamo appreso è dir poco, anche perché personalmente, come credo anche tantissimi altri, non abbiamo avuto il piacere, nella cossiddetta fascia oraria pendolari, mattutina, dalle 06 alle 09, o serale, dalle 18 alle 21, di vedere o interloquire con alcuno degli addetti di questa azienda di rilevazione, di cui non sappiamo neanche la denominazione, sia in stazioni come Foligno, Spoleto, Terni o Orvieto, che sui treni Regionali, che in quegli orari portano tantissimi pendolari ad esempio da e verso la Capitale o tra Foligno e Firenze e che effettuano anche servizio interno alla Regione.

Forse, in quel caso, i dati sarebbero stati ben diversi, visti i ritardi che quotidianamente, numeri alla mano, assillano detti treni regionali, in particolare da e per Roma, sia per problematiche all’infrastruttura, che per guasti al materiale, che per la questione della regolazione dell’accesso alla linea alta capacità/alta velocità Roma/Firenze, dove i treni Av, a mercato, vengono favoriti dal gestore nazionale della rete (Rfi), anche se in ritardo, a scapito dei treni regionali, come se i treni contribuiti dalle Regioni, quindi dallo Stato, fossero servizi di serie ‘B’, per non parlare di servizi sospesi nel periodo estivo che creano problemi a tanti viaggiatori, esempio ai pendolari tra Terni e Orvieto.

A questo punto, chiediamo di conoscere da Trenitalia S.p.A., quanto meno per l’Umbria, come e dove sono state effettuate le rilevazioni, in che orari, in quali stazioni e/o su che treni, come anche il campione degli intervistati, se gli stessi si sono dichiarati passeggeri ordinari o pendolari .

Non di meno, vorremmo sapere cosa ne pensa la Regione Umbria, che a fronte del contratto di servizio, applica penalità e/o sistema premiante, in base ai parametri di qualità, all’impresa ferroviaria, poiché riteniamo che la trasparenza sia presupposto essenziale per la collaborazione tra utenti, istituzioni e gestori del servizio.

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