Ucciso a coltellate, l’omicida confessa

Perugia, convalidato fermo del 27enne tunisino. Per la squadra mobile, delitto scaturito da lite provocata da droga e alcool

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È stato convalidato il fermo del presunto omicida di Wertani Mohamed, il tunisino 33enne trovato morto sabato sera in via Mario Angeloni, a Perugia: Zouaoui Saber, 27enne anche lui tunisino residente nel capoluogo umbro in un palazzo prossimo al luogo dell’omicidio, ha confessato il delitto fornendo – spiega la questura – una versione del tutto compatibile con la ricostruzione fatta dalla squadra mobile. Ha anche riconosciuto il coltello, lungo ben 28 centimetri di cui la metà lama, come quello utilizzato per uccidere il rivale, e che lui stesso durante la fuga verso il covo di via della Pescara aveva abbandonato. L’arma è stata rinvenuta in una cabina di via della Pescara, avvolta in un giornale francese (Le Monde).

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Le indagini

A lui gli investigatori sono giunti attraverso le testimonianze di persone informate dei fatti, l’analisi delle telecamere della zona, nonché la conoscenza del sottobosco criminale dei tunisini che gravitano nel mondo dello spaccio di droga in città, che ha consentito sin da subito di ipotizzare che la lite, culminata nell’omicidio, fosse avvenuta con un altro nordafricano e che il Wertani fosse ubriaco al momento del fatto. Nel corso della serrata attività investigativa, i poliziotti hanno acquisito alcuni riscontri sulla presenza di un pregiudicato 27enne con la vittima dell’omicidio, fino a poco prima del delitto. Nella stessa nottata i poliziotti ne hanno individuato la dimora in via XX settembre e, circondato l’edificio, hanno tentato un’irruzione nell’appartamento. Seppur presente, il 27enne non ha ubbidito alle ripetute intimazioni di aprire la porta, tanto che è stato necessario far intervenire una squadra dei vigili del fuoco che, dopo aver forzato una inferriata ed una porta/finestra della abitazione, ha consentito agli operatori di entrare e bloccare il tunisino, che con una lametta si stava procurando numerosi tagli agli arti superiori.

Il testimone fermato

Dopo il ricorso alle cure mediche e la raccolta di elementi probatori su episodi di spaccio avvenuti anche in quella stessa serata, il giovane è stato tratto in arresto nella flagranza dei reati di resistenza a pubblico ufficiale e spaccio di stupefacenti. Le indagini hanno anche consentito di riscontrare che alle 21 di sabato, in piazza del Bacio, l’arrestato aveva pesantemente minacciato e percosso con un pugno una guardia giurata libera dal servizio, che gli aveva intimato di allontanarsi dalle scale condominiali dove spesso bivaccava con suoi connazionali. In quel frangente, è stato accertato, erano presenti 4 tunisini, tra cui la vittima dell’omicidio, ma le gravi minacce erano state proferite dal solo tunisino 27enne poi arrestato.

La ricostruzione completa

Una volta rintracciato uno dei testimoni del delitto, per gli investigatori è stato quindi possibile ricostrutire l’intera vicenda: la vittima, che aveva passato la serata nei pressi della stazione FS del quartiere multietnico di Fontivegge, bevendo alcolici con suoi connazionali, ad un certo punto aveva lasciato la comitiva e, accompagnato da un altro tunisino 23enne, si era recato sotto casa di Zouaoui Saber per acquistare cocaina. Dopo averlo chiamato a gran voce dalla strada, alterato dalla recente assunzione di alcol, suscitandone le ire, Wertani sarebbe stato affrontato da Zouaoui, che gli ha intimato di andarsene negandogli la cessione dello stupefacente, benchè in precedenza promessagli. Ne è scaturita una lite, al culmine della quale si è avvenuto l’omicidio con una coltellata sferrata dallo Zouaoui alla vittima, caduto esanime a terra riportando anche una profonda ferita nella parte retrostante della scatola cranica. Nel frangente il terzo soggetto presente, il 23enne, avrebbe assistito passivamente ai fatti.

La fuga e l’arresto

L’omicida si è allontanato immediatamente dal luogo del fatto, rendendosi irreperibile, almeno fino alla serata di domenica, quando è stato infine catturato dagli investigatori in via della Pescara, al culmine di un prolungato servizio di osservazione, in un appartamento intestato ad un connazionale non presente all’atto dell’irruzione, dove si era rifugiato nell’immediatezza del delitto. Nell’alloggio è stato bloccato anche un altro tunisino nato nel 1989, clandestino sul territorio nazionale, trovato in possesso di 4 involucri di eroina per un peso complessivo di circa 3 grammi. Lo Zouaoui è stato quindi sottoposto a fermo di indiziato di delitto per omicidio aggravato dai futili motivi e, su disposizione del pm di associato a Capanne. L’altro tunisino è stato denunciato in stato di libertà per i reati di favoreggiamento personale e detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

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