Umbria e caos sanità: «Politica colpevole»

L’intersindacale medica umbra sferza il ‘palazzo’: «I parametri peggiorano. Invece di pianificare, si sceglie di ‘ballare da soli’ sulla salute della gente»

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Da tempo le tensioni, nella sanità umbra e nel dibattito che si è scatenato attorno ad essa, sono all’ordine del giorno. L’ultimo intervento in ordine di tempo è dell’Intersindacale Medica dell’Umbria – dodici sigle in tutto – che sferza la politica accusata di ‘ballare da sola’ sulla salute – e sulla pelle – della gente.

SANITA’, UNA PARTITA SENZA ARBITRO – L’EDITORIALE

«Senza una governance» L’Intersindacale parla di «cinque anni di attese e di assenza di governance per la sanità umbra», lamentando la totale assenza di confronto – ad eccezione dell’incontro di un anno fa con l’assessore alla sanità Luca Barberini – fino all’ennesimo rinvio per il faccia a faccia previsto con il direttore generale della sanità. «La sanità umbra – attacca l’Intersindacale – è retrocessa dal terzo posto del 2011 all’undicesimo del 2014, nella capacità di garantire i livelli essenziali di assistenza ai loro cittadini, con un fondo stanziato a livello nazionale. Non c’è più tempo da perdere: occorre una governance del sistema sanitario regionale. Basta con i balletti da una poltrona all’altra».

Politica ‘pigliatutto’ Le ‘bacchettate’ non si fermano: «Siamo alla vigilia del varo del nuovo piano sanitario regionale e vorremmo che si parlasse dei processi riorganizzativi. Non possiamo assistere al continuo parlare di sanità solo per stabilire le nomine a questa o a quella persona. E’ necessario che ognuno riacquisti il proprio ruolo: la politica deve dettare gli obiettivi e la strategia, i tecnici la devono applicare, con il tempo e gli strumenti che hanno. Come sindacato non siamo mai stati chiamati in causa nella programmazione dei piani riorganizzativi proposti e poi messi in atto dalla Regione. Da anni lavoriamo negli ospedali, nei distretti, negli ambulatori e vorremmo essere partecipi e propositivi nei confronti del sistema sanitario stesso che conosciamo meglio di ogni altro».

«Sanità ‘di parte’» «Crediamo sia ora – scrivono i sindacati del comparto medici – di affrontare realmente problemi cronici che caratterizzano la nostra sanità. Problemi sedimentati e mai curati. L’assenza di una politica sanitaria libera da influenze ‘politiche’ di parte, unitamente ai tagli imposti dal governo centrale, hanno peggiorato la situazione. Lo standard del personale attuale è pressoché impossibilitato ad erogare tutti i servizi, se non in deroga al contratto collettivo nazionale e al rispetto delle norme europee sull’orario di lavoro».

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