Umbria in lutto per Francesco Innamorati, avvocato e partigiano

Cordoglio trasversale delle istituzioni. Messaggi anche dal presidente dell’assemblea Squarta, che ne ricorda (solo) il contributo istituzionale

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L’Umbria piange la scomparsa di Francesco Innamorati, avvocato, ex partigiano e per lungo tempo presidente dell’Anpi dell’Umbria, morto martedì mattina. Dirigente del Partito Comunista Italiano, consigliere comunale, assessore e vicesindaco di Perugia negli anni ‘50 e i primi anni ‘60, capo dell’opposizione in comune al tempo dell’alleanza DC-PSI, e poi vice presidente del consiglio regionale nella prima legislatura, quella costituente. Aveva 93 anni. Ad annunciarne la morte l’associazione partigiani. Molte le attestazioni di stima e di cordoglio apparse in queste ore sui social. Sarà tumulato nella tomba di famiglia al cimitero di Perugia.

Il ricordo di Anpi

«Mente lucida e aperta che ha impersonato sino alla fine, con la tenacia che lo contraddistingueva, quei valori di libertà, di giustizia, di solidarietà e di pace che lo avevano spinto giovanissimo a partecipare alla lotta di resistenza e alla liberazione, primo fra tutti. Memoria storica della resistenza umbra, sempre pronto a divulgarne i valori, ma anche partecipe attivo in ogni fase della vita politica, sempre pronto a dare il suo contributo vivo e profondo alla costruzione di una sinistra unita che, proprio in nome dei valori e dell’esperienza partigiana, fosse l’artefice di una società più giusta, più umana e socialista».

Partigiano, combatté anche a Venezia

Francesco Innamorati aveva scelto di unirsi alla lotta partigiana, combattendo i fascisti e i nazisti sia nella sua Perugia sia poi nel nord Italia, fino a contribuire alla liberazione di Venezia. Nel 1943, negli ultimi anni (quelli più drammatici per l’Italia) della Seconda guerra mondiale aveva scelto la causa partigiana. Da partigiano aveva partecipato a numerose azioni in Umbria e in Emilia Romagna. Nel 1945 era stato fante del 22° Reggimento di Fanteria Cremona che ha liberato Alfonsine e Fucignano il 25 gennaio.

Avvocato, fu allievo di Capitini

Avvocato, allievo di Aldo Capitini, aveva continuato a testimoniare la sua fede nella democrazia e contro dittature e autoritarismo, anche attraverso l’azione dell’Anpi (Associazione nazionale partigiani italiani) di cui è stato presidente. Sempre attivo nella vita politica e sociale della sua regione, è stato un punto di riferimento valoriale e umano anche per la Cgil. Tantissimi i messaggi di cordoglio sui social, che ricordano anche la recente scomparsa della figlia Serena, venuta a mancare nel 2019. Lo ricordano attivisti di sinistra, ma non solo.

La croce conquistata sul campo

Il circolo perugino di Anpi pubblica il documento con cui gli fu conferita la croce di guerra al valor militare. «Ci ha lasciato Il partigiano perugino Francesco Innamorati. Se ne va un testimone importante dell’antifascismo perugino, un combattente sul fronte dei diritti e dell’uguaglianza. Ricordava sempre tra i suoi maestri Aldo Capitini, le prime attività di propaganda clandestina in città contro il regime, l’aver combattuto nella Divisone Cremona per liberare l’Italia durante la Resistenza. Era iscritto alla nostra Sezione e durante l’ultimo congresso ci fece dono di questo suo documento (in foto), ovvero, il riconoscimento della Croce di Guerra al Valore Militare. Ci teneva molto e ne aveva tutte le ragioni. Dalla motivazione della decorazione emerge tutto il suo coraggio e la sua generosità: sul fronte romagnolo nel gennaio del ‘45 rimase davanti alle postazioni nemiche accanto al proprio ufficiale ferito gravemente e lo difese fino all’ultimo istante».

Sgalla e Franceschini: «Ha illuminato la nostra Costituzione»

«Con lui perdiamo un riferimento fondamentale per tutta l’Umbria democratica e antifascista – affermano Mari Franceschini, presidente dell’Anpi Umbria e Vincenzo Sgalla segretario generale della Cgil regionale – e questo ci carica di una grande responsabilità, quella di tenere sempre accesa la fiaccola della Resistenza che ha illuminato la nostra Costituzione e deve continuare a proteggere la Repubblica da qualsiasi tentativo di allentamento di quei valori che le partigiane e i partigiani, come Francesco Innamorati, hanno conquistato per le generazioni future”.

Il messaggio della presidente Tesei

«Ci ha lasciato Francesco Innamorati la cui vita è fortemente legata alla lotta per la democrazia e alla storia della nostra Regione”. Così la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, lo ha voluto ricordare in un suo messaggio. “Ricordo il nostro incontro in occasione del cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Regione Umbria, nella sala dei Notari di Perugia – ha scritto la presidente Tesei -. Costante nella sua vita, infatti, l’impegno politico e sociale che tra l’altro lo ha portato a far parte del primo consiglio comunale perugino del dopoguerra, ad essere eletto nella prima legislatura regionale contribuendo anche alla stesura dello Statuto della Regione Umbria, nonché a ricoprire il ruolo presidente dell’Anpi. A nome mio e dell’intera Regione il più sincero cordoglio».

Squarta (assemblea regionale): «Perdiamo un padre fondatore della Regione»

«Con la morte di Francesco Innamorati perdiamo una mente storica, lucida ed importante del regionalismo italiano. La sua impronta nel primo Statuto della Regione Umbria rimarrà indelebile
nel tempo». Così il presidente dell’Assemblea legislativa, Marco Squarta, esprime il suo cordoglio per la scomparsa dell’avvocato Francesco Innamorati, avvenuta la scorsa notte, ricordandolo come «uno dei più importanti padri fondatori della Regione Umbria» e «protagonista assoluto all’interno del primo ufficio di presidenza del Consiglio regionale, in qualità di vice presidente».

Il presidente Squarta non manca di ricordare la presenza di Francesco Innamorati, lo scorso 20 luglio 2020, alla Sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia in occasione della cerimonia per il cinquantesimo anniversario dell’istituzione della Regione: «Dal suo intervento – scrive Squarta – traspariva una passione autentica e viva per un’attività amministrativa lungimirante che ha saputo guardare al futuro e al bene comune». Nessun riferimento da Squarta al passato da partigiano.

Il centrosinistra consiliare

«Apprendiamo con profonda tristezza la notizia della scomparsa di Francesco Innamorati, avvenuta questa notte», scrivono i gruppi consiliari di centro sinistra al Comune di Perugia Partito Democratico, Idee Persone Perugia, Rete Civica Giubilei. «Con Francesco Innamorati, iscritto all’Albo d’oro del Comune di Perugia nel 2008, se ne va un altro pezzo di storia della città di Perugia e di questa terra per natura antifascista anche grazie a persone come lui. Francesco Innamorati se ne è andato, ma invece rimane il suo esempio, il suo insegnamento, il suo modello: l’amore per la libertà, per la democrazia, per un impegno politico e civile. Il nostro pensiero non può che andare anche alla figlia, Serena Innamorati, appassionata combattente come il padre. Il nostro dolore non può che stringersi intorno a quello della sua famiglia e dei suoi cari».

Il ricordo di Sarah Bistocchi

«Avrò sempre molti ricordi di Francesco Innamorati – scrive Sarah Bistocchi (Pd) – i ricordi di lui a casa sua, in quella grande stanza, che sembrava un bunker, dalle luci soffuse e piena di libri. I ricordi di lui sopra il palco, ogni 25 aprile, e ad ogni appuntamento importante e significativo per la città di Perugia, che lui ha amato e difeso, fino all’ultimo, con tutte le armi, a cominciare dalla parola. I ricordi di lui al funerale di Serena, una forza d’animo e una compostezza che mai avevo visto così evidenti in qualcuno, non in un uomo della sua età, non in un padre. I ricordi sono tanti, e i ricordi non muoiono. Rimangono sempre con noi, insieme agli insegnamenti, ai modelli, agli esempi delle persone che ce ne hanno fatto dono. Ogni volta che scompare una persona a me cara, mi assalgono i rimpianti. Con Francesco ne ho uno in più. Vorrei che Serena fosse qui adesso. A piangerlo insieme a noi. Riposate in pace, e grazie per tutto quello che avete fatto per noi, per la città di Perugia».

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