Umbria Jazz Spring, Giuli: «Io travisato»

«Oggi a palazzo Spada c’era un appuntamento ma ho preferito essere qui. Non a caso». Parole ‘sibilline’ ma che il vicesindaco collega ad altro: «Nessun riferimento UJS»

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di F.T.

«Oggi in Comune c’era un appuntamento a cui avrei dovuto partecipare. Ma io ho preferito essere qui, e non a caso». Parole sibilline quelle pronunciate lunedì mattina dall’assessore alla cultura del Comune di Terni, Andrea Giuli, durante la presentazione del cortometraggio girato interamente nei Teatri del Centro multimediale. Un ‘corto’, realizzato dall’associazione Mestieri del cinema umbri, per promuovere la rinascita del cinema e delle professionalità umbre, e in particolare ternane.

«So stare in equilibrio»

Un preambolo che l’assessore ha tenuto espressamente a sottolineare davanti a pubblico e giornalisti, in apertura del suo intervento, anche platealmente, sedendosi sul bracciolo della poltroncina che gli era stata assegnata. «Ho imparato a mantenermi in equilibrio, vediamo chi cade prima» ha risposto, con una metafora anche questa scelta non a caso, a chi gli faceva notare il rischio di cadute.

Il nodo

Ma cosa succede? A cosa si riferiva il vicesindaco? La sua ‘frecciata’ sarebbe legata alla riunione convocata, sempre per lunedì mattina, per la messa a punto dell’accordo – con tutti i soggetti coinvolti nell’organizzazione della manifestazione – relativo all’edizione 2019 di Umbria Jazz Spring (riunione a cui ha invece partecipato il sindaco Leonardo Latini). Questo il motivo per cui a palazzo Spada qualcuno storce il naso, in particolare nei confronti della Regione (ma non solo): al Comune, che avrebbe invece voluto avere più voce in capitolo, sarebbe stato relegato un semplice compito di ratifica di programma e modalità dell’evento, che vedrà anche quest’anno un importante stanziamento (si parla di oltre 400 mila euro) da parte della Fondazione Carit. Risorse di certo non di poco conto in questa fase, ma il problema è proprio questo: il Comune, ridotto in braghe di tela per la nota questione del dissesto, ha di fatto le mani legate e quindi margini di manovra praticamente nulli nella discussione relativa ad un evento di tale portata. E così, volente o nolente, deve mandare giù il rospo, dando un semplice placet a quanto già concordato da altri. Ma non tutti a palazzo Spada, evidentemente, sono disposti a mandarlo giù in silenzio.

«Nessun riferimento a UJS»

Ipotesi, quelle formulate da umbriaOn, che lo stesso Andrea Giuli respinge in maniera secca: «Nelle mie parole, nella mia, se così vogliamo chiamarla, ‘frecciata’, non c’era alcun riferimento ad Umbria Jazz Spring né alla Fondazione Carit. Mi riferivo esclusivamente all’attività cinematografica a Terni, all’utilizzo dei teatri di posa del Cmm, perché percepisco da parte di qualcuno una stasi, un immobilismo che non si sposa con i progetti di rilancio che abbiamo in mente». E su UJS allora? «Massima intesa, ci aspettiamo interessanti novità».

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