Umbria, Pd inquieto: Leonelli vs Preiti

Accenni di guerra interna nel partito fra il segretario e un esponente del partito che si definisce ‘renziano della prima ora’

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L’appello ‘ai giovani’ del Pd, rivolto nei giorni scorsi dal segretario regionale dell’Umbria del Partito Democratico, Giacomo Leonelli, ha ricevuto commenti diversi. Ma quella che arriva adesso, da Nicola Preiti, ‘renziano’ della prima ora e coordinatore dei circoli intitolati al presidente del consiglio, che già in passato aveva polemizato con le scelte fatte dal Pd regionale è una presa di posizione destinata a far rumore.

La posizione «Il confronto nel Pd dell’Umbria – dice Preiti – si deve rimettere nei binari della buona politica. Bisogna chiudere urgentemente questa pagina buia alla quale con sconcerto iscritti ed elettori siamo costretti ad assistere. Così si indebolisce e si disorienta il partito, si compromette la sua azione politica e si tradisce il mandato elettorale. E non c’è appello che tenga a dispetto dei fatti. All’interno di un partito, dove tutte le sensibilità concorrono (chi più chi meno) alla sua forza e alla affermazione di valori e progetti condivisi, la lotta politica può essere aspra, ma il terreno dello sviluppo dialettico è nelle idee, nelle proposte, nei progetti. E sempre orientata al rafforzamento del partito nell’interesse dell’Umbria».

La polemica Preiti, più che con il segretario, ce l’ha con altri (Attilio Solinas, per esempio) che secondo lui «nell’ansia di sostenere il segretario», si sarebbe lasciato andare ad una interpretazione radicale di atteggiamenti denigratori verso una parte del partito: «Non so cosa lo spinga, visto che è pure della minoranza PD, ma non ritengo che sia questo il suo mandato e mi permetto di osservare che così può solo compromettere la sua progettualità politica».

«Insostenibile e vacuo» Secondo Nicola Preiti, «non si possono semplificare i problemi soltanto sostenendo l’insostenibile e vacuo appello del segretario Leonelli. Esso si colloca a pieno titolo (purtroppo) nel solco della vecchia politica astratta e autoreferente che lascia deteriorare i problemi. Come si può vedere nel gravissimo caso Gesenu. Che peraltro non si può considerare politicamente chiuso con la patetica risoluzione della direzione regionale e il suo ‘politichese estremo’».

«Vecchi schemi» Il pesante j’accuse di Preiti non è finito: «I vecchi schemi sono lì, nell’appello: si cerca di evadere il confronto sui vari temi tirando la palla nella tribuna delle “correnti”. Si criminalizzano le persone per cancellare quello che dicono. Si evita la fatica di discutere opinioni diverse affibbiandogli il timbro della “cordata”. E senza peraltro darne coerente esempio. Le “correnti” evidentemente sono come le “raccomandazioni”: danno fastidio a tutti. Ma solo quelle degli altri. La nuova politica è quella che crea nel partito le condizioni per un confronto franco e trasparente, dove sono le idee migliori e il bene comune a prevalere. Dove alle critiche non si risponde con la fatwa. Il segretario Leonelli, invece di invitare gli altri a bagnarsi inutilmente, ha la responsabilità di promuovere un partito dove non piove. Dove non c’è bisogno di ombrelli per non bagnarsi. Se ce la fa siamo tutti contenti, ma deve urgentemente cambiare verso».

Leonelli commenta «#Preitichi?». E’ ironico il commento di Giacomo Leonelli, segretario regionale del Pd, alle parole di Preiti. «Preiti coordinatore di numerosi comitati renziani? – si domanda il segretario – Mi dispiace, ma io non me lo ricordo proprio. Lo conosco piuttosto come coordinatore della sanità in seno alla Cgil. Non so neanche se sia iscritto al PD». E in attesa della direzione nazionale del 23 novembre, afferma «chiederò direttamente all’ex coordinatrice dei comitati Renzi, l’onorevole Maria Elena Boschi, quali comitati Preiti abbia gestito. Certo – chiude Leonelli – in fondo per creare un comitato bastavano 30 euro e cinque persone e, ricordo che all’epoca, in Umbria, esistevano più di 500 comitati, 40 solo a Perugia. Quelli coordinati da lui, però, non li ricordo proprio».

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