Umbria, sanità e inaugurazioni ‘precoci’

Orvieto, il nuovo centro diurno in stand-by e la Sopi – a nove nesi dal taglio del nastro – non è ancora pienamente in funzione

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di L.P.

Un taglio del nastro in pompa magna, nei giorni scorsi, a Orvieto, per l’inaugurazione di un centro diurno per l’assistenza e la cura di adulti e bambini con disabilità fisiche e psichiche e la nuova residenza sanitaria assistenziale all’interno dell’ospedale. Un’inaugurazione, forse, un po’ prematura, dal momento che i centri entreranno in funzione solo «nei primi mesi del 2016, per andare a colmare la storica carenza di cure intermedie nel territorio orvietano», come spiegano dal Comune.

La Sopi Ma, d’altronde, a Orvieto non è la prima volta che si assiste a questo genere di inaugurazioni premature. Solo qualche mese fa, era il marzo del 2015 e la campagna elettorale per le regionali era in pieno svolgimento, la presidente della Regione, Catiuscia Marini e il sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani, assieme ai vertici della Asl 2, avevano inaugurato in grande stile la Sopi, la sala operatoria per interventi di piccola chirurgia. L’episodio aveva sollevato un polverone, con tanto di interrogazione comunale da parte dei consiglieri Stefano Olimpieri e Gianluca Luciani del gruppo ‘Identità e Territorio’.

L’interrogazione «Dal giorno dopo la cerimonia – si legge nell’interrogazione firmata lo scorso 28 agosto  – la stragrande maggioranza degli strumenti è sparita e le unità lavorative che avrebbero dovuto essere destinate all’operatività e alla gestione della sala non sono state individuate a causa della carenza cronica di personale». Oggi, che di mesi ne sono trascorsi quasi nove, la situazione non è molto cambiata. Per Olimpieri la Sopi lavorerebbe ancora molto al di sotto delle aspettative e non eserciterebbe ancora quella funzione di vero supporto e complementarità al reparto di chirurgia generale per la quale era stata pensata e realizzata. «Una semplice trovata elettorale in vista delle elezioni?», si chiede.

La replica Per cercare di ridimensionare la polemica era quindi intervenuto il direttore medico del presidio ospedaliero di Orvieto, il dottor Ermete Gallo, che assicurava la piena ed effettiva operatività della sala. «Il cronoprogramma delle attività – aveva spiegato in una nota il 24 marzo – prevede la progressiva implementazione nella Sopi di tutte le attività di piccola chirurgia che possono essere effettuate, senza il ricorso al ricovero ospedaliero, delle varie discipline chirurgiche dell’Ospedale di Orvieto; la dermatologia ha effettuato in data odierna nella Sopi alcuni piccoli interventi quali escissioni di nevi, piccole lesioni cutanee benigne, rimozione di cicatrici».

Inefficienza «Esatto, giusto i nei ci tolgono alla Sopi» afferma ancora oggi Olimpieri ricordando che la sala sarebbe tuttora priva delle strumentazioni diagnostiche, tecniche ed operative necessarie allo svolgimento delle attività per le quali era stata inaugurata, così come sarebbe insufficiente il personale medico e paramedico in attività. «In più – afferma Olimpieri – tutta la strumentazione che avevano portato ed esibito nella foto di gruppo il giorno della cerimonia di inaugurazione, è sparita, letteralmente, a partire dal giorno successivo». Uno specchietto per le allodole, secondo qualcuno, buono solo per portare voti in vista delle regionali dello scorso giugno.

Il Sindaco Colpito nel segno, anche il sindaco Giuseppe Germani era tornato sulla questione, lo scorso ottobre, confermando la versione del dottor Gallo, l’effettiva operativa della sala piccoli interventi dell’ospedale di Orvieto e la presenza di un’adeguata assistenza infermieristica di supporto, «con tutte le dotazioni strumentali e tecnologiche necessarie. Dell’esistenza di problemi siamo tutti consapevoli», aveva concluso il Sindaco, annunciando il piano di riorganizzazione e i lavori, già avviati, all’interno dell’ospedale di Orvieto.

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