Una nuova biblioteca all’ospedale di Perugia

Attivata in via sperimentale in quattro reparti, conta già oltre 2 mila libri per dare la possibilità ai degenti di ‘curarsi con la lettura’

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Oltre duemila volumi sono stati donati alla neonata biblioteca che da oggi è a disposizione dei degenti dell’ospedale di Perugia Santa Maria della Misericordia oltre che dei loro familiari: il progetto è stato presentato con lo slogan «curarsi con la lettura» dal direttore generale Emilio Duca, quello sanitario Diamante Pacchiarini e dalla responsabile della direzione formazione e qualità, Adamantia Vafiadaki, che ha curato la raccolta dei volumi e il regolamento che disciplina la biblioteca ospedaliera.

inaugurazione biblioteca ospedale perugia - foto ufficio stampaLe donazioni Presenti anche alcuni degli enti che hanno donato i libri, insieme ai volontari Lilt e LaAv (Letture ad alta voce): tra i principali donatori di libri ci sono il Lions Club Perugia Maestà delle Volte (i primi a donare, nel 2016, circa 300 volumi), le case editrici Giunti (1200 volumi) e Mondadori (700 volumi) oltre che privati cittadini. In totale i libri sono 2200, ma al momento ne sono stati catalogati 847, grazie ad un gestionale realizzato per l’occasione. La biblioteca è stata ubicata in una delle hall dell’ospedale ma i libri saranno consegnati direttamente in camera, grazie ai volontari che operano nella struttura.

inaugurazione biblioteca ospedale perugia - foto ufficio stampaLa soddisfazione «Abbiamo scelto maggio, il mese del libro, per dare l’avvio definitivo ad un progetto che con la raccolta di libri va avanti da tempo – ha affermato il direttore generale Duca – spero sia accolto positivamente da tutti e non solo dai pazienti». Per Pacchiarini questa iniziativa «è uno stimolo soprattutto per il paziente o il familiare che non è abituato a leggere», mentre Adamantia Vafiadaki ricorda che «la biblioterapia porta effetti concreti alle persone e in questo caso soprattutto ai pazienti».

Come funziona La distribuzione dei libri sarà attivata inizialmente in quattro strutture pilota, per le loro caratteristiche: Unità Spinale Unipolare, Pneumologia, Onco-Ematologia Pediatrica e Oncologia Medica con il coinvolgimento dei direttori e dei coordinatori. Questo periodo di prova – è stato sottolineato – servirà per sperimentare il progetto e apportare eventuali miglioramenti prima della implementazione in tutte le strutture aziendali.

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