Università a Terni, rilancio Pentima: «I stralcio da 25 milioni»

L’assessore regionale Agabiti a palazzo Spada per parlare di cronoprogramma e masterplan: l’intervento complessivo vale 50 milioni. «Si inizia nel 2023»

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di S.F.

Il rilancio di Pentima e la riqualificazione dell’intera area universitaria di Terni per decine di milioni di euro, a palazzo Spada è tempo di sentire chi ha in mano la partita. Vale a dire la Regione Umbria: audizione lunedì mattina in aula consiliare con protagonista l’assessore – ternana doc – alla programmazione europea, bilancio, risorse umane, turismo, cultura, istruzione e diritto allo studio Paola Agabiti, sollecitata in particolar modo sul cronoprogramma ed il masterplan per l’avvio dei lavori. «Si inizia nel 2023 con un I stralcio funzionale», l’annuncio per i consiglieri. Vedremo se andrà effettivamente così.

IL SOPRALLUOGO DI UN MESE FA TRA SOGNI E PROBLEMI – VIDEO

L’obiettivo

L’appuntamento odierno è arrivato in seguito al sopralluogo dello scorso 12 ottobre a Pentima. C’è un bel po’ di fare ed a ricordare in sintesi la richiesta dei consiglieri ci ha pensato Alessandro Gentiletti di Senso Civico: il mirino è sul polo universitario e sulla necessità di mettere mano e per bene alle infrastrutture: «Le interlocuzioni con la Regione – la breve esposizione iniziale dell’assessore comunale Cinzia Fabrizi – vanno avanti dal 2020 ed è stato firmato il protocollo d’intesa, il rilancio di Pentima è un obiettivo». La curiosità tuttavia è per le parole della classe 1974 esponente dell’esecutivo Tesei, giunta in Comune insieme ad un paio di collaboratori e la documentazione regionale sul masterplan.

MARZO 2022, LA RIQUALIFICAZIONE DEL POLO: FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA

50 milioni di euro

«Per Pentima è importante – le parole dell’assessore regionale – la riqualificazione architettonica e funzionale, è necessaria». Di mezzo anche l’operazione su laboratori e aule studio: «Un polo attrattivo per gli studenti. Il percorso è iniziato nel 2021 ed è stato difficile avere la disponibilità dell’ex Isrim, poi iter difficile in quanto l’intervento richiede molti fondi e non è stato faccile recuperare risorse». Si passa al cronoprogramma: «Il primo step è l’affidamento dei lavori per iniziare nel 2023, il primo stralcio funzionale vale 25 milioni di euro, 15». L’impegno complessivo il doppio: «50 milioni di euro». Più a stretto giro – ha aggiunto – ci sarà l’insediamento del comitato paritetico di monitoraggio». Restyling in partenza, quantomeno a parole. Il resto si vedrà. Out il delegato dell’università di Perugia per il polo ternano, Stefano Brancorsini.

«Serve un Its»

Sponda minoranza in consiglio Gentiletti ha ritenuto «positiva l’interlocuzione che col mio atto di indirizzo è stata avviata sull’università a Terni e che oggi ha visto l’assessora regionale a Terni, dopo il confronto col professor Brancorsini e il sopralluogo a Pentima. Ritengo doveroso l’investimento della Regione sulla nostra città di cui ci ha parlato, ma non sufficiente. Tante famiglie investono risorse e denaro per far studiare i propri figli in città e meritano rispetto e servizi di qualità. Ho rivendicato la necessità di un Its per il nostro territorio e uno sviluppo del polo universitario che lo proietti oltre la Regione. Del primo – ha concluso – se ne parla anche nel masterplan presentato dall’assessora. Ho chiesto di fare presto perché Terni non può restare al palo».

Scetticismo e aperture

Per Michele Rossi (Terni Civica) «siamo in presenza di un impegno significativo da parte della Regione Umbria uno stanziamento di rilevanti investimenti economici e strategici per più di 50 milioni di euro  per la ristrutturazione del sito di Pentima. Per questo non posso che rallegrarmi e esprimere soddisfazione per il lavoro che ha portato a questo. Ammetto di essere stato tra gli scettici in merito alla scelta di concentrare così tante risorse in quel sito. Comprendevo le ragioni di una simile preferenza, d’altro canto però questo non bastava ad eliminare i dubbi legati alla ubicazione del sito. Alcuni spazi sono molto bene organizzati, altri scontano un lungo abbandono ma sono evidenti le potenzialità. La presenza di attrezzature di avanguardia – sottolinea – costituisce un patrimonio che merita una grande attenzione. Però non si possono nascondere quelli che sono gli aspetti problematici di quest’area, senza amplificarli ma neppure nascondendoli. Non si possono cancellare gli aspetti negativi di una simile ubicazione, stretta tra la fabbrica e la sua discarica. Mi domando allora a che punto sia il progetto innovativo che voleva riconvertire questa discarica in un parco verde. Un progetto avveniristico che si poneva l’audace obiettivo di trasformare la vecchia discarica in un parco a disposizione dei cittadini. Accolgo con grande favore l’investimento su Pentima, ma vorrei che questo fosse un primo tassello, sicuramente grande ed importante, di un progetto per fare veramente di Terni una città universitaria, che possa competere con altre realtà ed essere realmente attrattiva per la formazione dei giovani».

M5S critico

Sponda M5S prosegue la battaglia contro la scelta della Regione e del Comune: «L’idea del campus universitario a Pentima, tra la discarica delle acciaierie, i forni fusori e le polveri di Prisciano, non è soltanto il termometro di una politica povera, miope, priva di fondamenti culturali e scientifici, ma è lo specchio dell’intera classe dirigente di una città afona che si presta ad imbiancare i sepolcri tra titoli roboanti e dichiarazioni festanti. Ma veramente Terni si è ridotta ad essere questo? Quello che si sta costruendo potenzialmente – le parole del gruppo pentastellato – è un modello fatto di tasse scolastiche e chemioterapie. Un investimento morto prima ancora di nascere con un progetto che vede l’Università totalmente scollegata dalla città, come un ghetto da nascondere piuttosto che un volano per il rilancio del centro storico sempre più abbandonato a se stesso. E tutti a festeggiare facendo finta di non sapere che l’aria di questa città comporta un costo di vite altissimo. L’assessore regionale Agabiti, ex-sindaca della bella Scheggino, dovrebbe conoscere il valore della qualità ambientale e dell’estetica nel marketing. Nonostante questo viene a Terni per presentare un modello di sviluppo universitario nel cuore dell’emergenza ambientale e sanitaria della città. Come se gli studenti e le loro famiglie subordinassero i rischi per la propria salute al percorso di studi. Dobbiamo ricordare lo studio Sentieri del ministero della Salute?  Chi lavora in quel posto si ammala di più, i minori in età pediatrica che vivono in questo inferno hanno un eccesso di mortalità per tumore del 36% sul dato regionale, dobbiamo ricordare l’eccesso di tumori alla mammella del 16%? Come si fa a governare e progettare il futuro facendo finta che questo non esista? Quando il destino – concludono – di tanti ternani ad ogni respiro è già segnato? La verità è che a forza di incredibile leggerezza dell’essere arriveremo prematuramente a non essere più».

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