Università, case invece del campus a Terni

Il consiglio comunale propone affitti e addirittura acquisti a prezzi convenzionati per gli studenti che decidono di studiare in città

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Complessivamente – trà l’università e il ‘Briccialdi – a Terni sono 2.708 gli studenti di livello elevato. Più della metà dei quali (1.411) provengono da fuori provincia o addirittura da fuori regione. Però, secondo la Regione, non c’è più bisogno di realizzare quella struttura che – la si chiami come si vuole: campus, collegio o casa dello studente – era stata prevista per ospitare proprio quelli provenienti da fuori città. Tanto che c’è, e lo ha fatto anche il Pd ternano, che ha fatto sapere di non essere d’accordo.

L’università A fornire i dati è stato, martedì in consiglio comunale, Francesco Filipponi (Pd): «Gli iscritti al Polo scientifico e didattico di Terni sono 2.368, dei quali 554 sono residenti nel comune e 814 in provincia». Mille, quindi, provengono da altri lidi. «Il totale degli immatricolati – spiega ancora Filipponi – è pari a 608, di cui 198 sono della provincia di Terni, 51 della provincia di Perugia, 344 provengono da fuori regione e 16 sono stranieri». Poi c’è l’istituto musicale ‘Briccialdi’, «con 225 dei 340 studenti iscritti, che provengono da fuori città».

L'area che 'non' ospiterà il campus

L’area che ‘non’ ospiterà il campus

I posti letto Per l’anno accademico in corso, dice ancora Flipponi, «sono pervenute complessivamente 97 istanze di posto letto presso le residenze universitarie gestite dall’Adisu nella provincia di Terni e ne sono stati assegnati 71. Complessivamente i posti a disposizione degli studenti idonei sono 73, di cui 43 nella Residenza universitaria di San Valentino, 24 in appartamenti privati in via Fratelli Rosselli, 6 in un appartamento privato in via del Raggio Vecchio».

Il ‘campus’ Filipponi il termine ‘campus’ non lo usa, ma fa presente che «per quanto riguarda la casa dello studente presso l’area ex Prampolini, con 84 posti letto previsti, l’architetto Francesco Filippi fa presente che l’Adisu è pronta a partire con i lavori già dal 1 marzo, ma che il finanziamento è bloccato in Regione, la quale starebbe rivalutando il quadro finanziario dell’operazione».

Il progetto E così si sta pensando a quelle alternative di cui si è parlato nei giorni scorsi: il consiglio comunale, lunedì, ha approvato – con 21 voti a favore, 11 astensioni e un voto contrario (Cecconi, FdI-An) – un atto di indirizzo denominato ‘La casa a chi studia’ (che giaceva in attesa da gennaio), con cui propone la creazione di un  un progetto per contratti speciali di affitto e vendita di immobili a studenti. Che va in una direzione un tantino diversa.

 

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