Università: «Più tasse, meno borse di studio»

La denuncia degli studenti: «Con il nuovo Isee siamo penalizzati»

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di L.P.

Ottobre, tempo di immatricolazioni. A peggiorare le cose per i tanti studenti universitari di tutta Italia, Umbria compresa, costretti a lunghe file davanti alle Segreterie con moduli e formulari da riempire anche il tanto sospirato modello Isee, l’indicatore della situazione economica equivalente.

‘Italia Orgogliosa’?  «Il Governo, presentando la legge di stabilità – dicono dall’Udu, sinistra universitaria – ha inserito le misure relative a scuola ed università nel capitolo ‘Italia Orgogliosa’. Purtroppo c’è ben poco di cui andare orgogliosi: le misure presenti rappresentano solo slogan e non risolvono affatto i tanti problemi strutturali del sistema di istruzione italiano». Con il nuovo modello Isee, infatti, il ministero del lavoro e delle politiche sociali, ha inserito un incremento medio del 10% per cui si stima che circa il 51,4% delle famiglie vedrà aumentare il valore dell’indicatore rispetto allo scorso anno. Aumenta il valore dell’indicatore, diminuiscono, per forza di cosa, gli studenti che hanno diritto a borse di studio mentre salgono alle stelle le tasse universitarie».

Aumento delle tasse Circa il 51% delle famiglie, dicono ancora dall’Udu, «vedrà aumentare le tasse universitarie, anche se poi la tassazione varia di ateneo in ateneo. Con questo nuovo metodo di calcolo dell’Isee ci sarà un generale avanzamento nelle fasce di contribuzione. Noi abbiamo già impegnato l’Università nell’istituzione di un tavolo di monitoraggio per verificare, nel concreto, gli effetti del nuovo modello ed elaborare un altro sistema di tassazione».

Le contraddizioni Solo negli ultimi 10 anni le tasse sono già aumentate di circa il 50%, passando da una media di 736 a 1112 euro circa. A questo aumento, poi, si va ad aggiungere la diminuzione degli studenti che usufruiscono di borse di studio. Un fenomeno, tutto italiano, che vede entrare in graduatoria un numero di studenti maggiore rispetto alla disponibilità economica di fornire borse di studio a tutti gli idonei. Per cui ogni anno sale il numero di chi avrebbe tutti i requisiti per ottenere agevolazioni ma poi si vede negata la borsa di studio per mancanza di fondi.

Legge di stabilità: Italia col segno +? Nelle settimane precedenti la presentazione della legge di stabilità il Miur, il ministero dell’istruzione, università e ricerca, aveva chiesto che all’interno della manovra finanziaria fossero previsti almeno cento milioni in più per garantire a tutti gli idonei borse di studio, ma da palazzo Chigi non c’è alcuna risposta. E mentre si cerca di porre rimedio con un emendamento che sembra aver trovato consenso in parlamento, intanto gli studenti di tutta Italia si preparano a dare battaglia.

Le richieste «Nelle ultime settimane in qualità di sindacato studentesco – dicono dall’Udu – abbiamo denunciato il problema e avviato una campagna di informazione al fine di sensibilizzare tutte le istituzioni coinvolte esortandole a trovare una soluzione nel più breve tempo possibile, nell’interesse degli studenti e di un’intera comunità territoriale che non può permettersi di perdere attrattività e qualità dell’offerta di servizi. Occorrono risposte immediate per tutti gli studenti colpiti nell’attuale anno accademico, in quanto l’Università otterrà un massiccio aumento dell’introito proveniente dalla contribuzione studentesca, un gettito in più che dovrà essere utilizzato per ridurre il più possibile la pressione a carico degli studenti, divenuti più ricchi soltanto sulla carta senza aver vissuto reali aumenti di reddito».

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