Usl 2, scorte Dpi in esaurimento: scatta procedura d’urgenza

L’azienda sanitaria si attiva dopo la mancata indizione della gara Cras per i dispositivi di protezione individuale

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di S.F.

‘Disallineamento’ con le tempistiche di Umbria Salute e Servizi – Cras (Centrale di acquisto per la sanità) e partenza di un iter autonomo in quanto le «scorte sono in esaurimento», in primis a causa della riconversione Covid dell’ospedale ‘San Matteo degli Infermi’ di Spoleto. A correre ai ripari per evitare guai e avere a disposizione il materiale necessario per fronteggiare l’emergenza coronavirus è la Usl Umbria 2: indette procedure negoziate d’urgenza per i dispositivi di protezione individuale.

SPECIALE CORONAVIRUS – UMBRIAON

Foto archivio

La mancata indizione della gara e il fabbisogno

La Usl Umbria 2 continuerà a restare ‘dentro’ il percorso del Cras ma, nel contempo, avvia le proprie perché servono i Dpi. Il motivo è semplice e lo spiega la stessa azienda sanitaria: «Il direttore del dipartimento assistenza farmaceutica – si legge nell’istruttoria – di questa azienda, chiede l’acquisto di dpi, di disinfettanti ed altri prodotti per l’emergenza Coronavirus per la durata di 6 mesi, evidenziando – il passaggio rilevante – che siamo tornati in piena emergenza Covid, che sono enormemente aumentati i fabbisogni anche a seguito dell’individuazione del presidio ospedaliero di Spoleto come ospedale Covid, che le gare Cras sono tuttora in corso, mentre quella per i dpi non è stata nemmeno indetta e che le scorte sono in esaurimento». Non si può perdere tempo in definitiva.

La sede dell’Usl Umbria2

Focus Dpi

Si parla – tra il materiale più importante, questo riguarda l’iter generale Cras – di 80.000 mascherine ffp2, 60.000 ffp3. 80.000 copriscarpe monouso, 140.000 calzari, 80.000 copricapo, 8 milioni di guanti non sterili sintetici, 30.000 tute di protezione, 100 termometri ad infrarosso, 60.000 camici chirurgici sterili ed elevata quantità di gel idroalcolico. Per un esborso stimato che sfiora i 3,2 milioni. C’è anche l’opzione di rinnovo per ulteriori semestrali con importo che sale ad oltre 6 milioni. Tutto ciò avviene a due mesi dalle riunioni tra il commissario straordinario per l’emergenza Covid per l’Umbra Antonio Onnis, i rappresentanti delle quattro aziende sanitarie/ospedaliere (ognuna ha indicato ciò di cui aveva bisogno), Umbria Salute e Servizi – procedure tutte indette dall’amministratore unico – e la Regione per aggregare i fabbisogni riguardanti alcuni prodotti: il 16 ottobre Onnis ha chiuso il lavoro di ricognizione, trasmettendo le necessità da ‘coprire’ nel più breve tempo possibile. Con un problema: non è partito l’iter per i dispositivi di protezione individuale. Ed è qui che si concentra l’attenzione della Usl. L’espletamento delle singole gare è stato assegnato a dipendenti delle aziende – tutti in veste di Rup di Umbria Salute e Servizi – per teli set e camici (Usl Umbria 2), Dpi (ospedale Perugia), guanti (ospedale di Terni), soluzioni idroalcoliche/gel, tamponi e termometri (Usl Umbria 1).

L’ospedale di Spoleto

La novità Spoleto e gli avvisi

Il 22 ottobre la presidente della Regione Donatella Tesei ha firmato l’ordinanza per la riconversione del presidio di Spoleto e, di conseguenza, per la Usl Umbria 2 la necessità di avere dispositivi è aumentata: «La circostanza – viene specificato nell’istruttoria – era stata più volte rappresentata ad Umbria Salute e Servizi – Cras, per le vie brevi e con nota del 27 ottobre e, nuovamente, il 2 novembre, chiedendo comunicazioni circa l’indizione della gara Cras per l’acquisto di dpi e rappresentando nuovamente l’urgenza». D’altronde l’assenza dei dispositivi porterebbe «all’interruzione del pubblico servizio, per cui è necessario indire apposite procedure per l’acquisto di prodotti». Ad occuparsene saranno la dirigente del servizio acquisizione beni e servizio Patrizia Maestri e, in qualità di referente tecnico, Francesca De Simone.

 

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