Vaccini 50-69 anni: «Serve un calendario trasparente»

È quanto chiedono i consiglieri di minoranza alla giunta regionale: «Dopo tre mesi non è ancora stata terminata la fascia degli ultra 80enni»

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«Accogliendo le accorate istanze che ci stanno giungendo in queste ore da decine di cittadini indignati per l’andamento della campagna vaccinale umbra, chiediamo alla presidente della giunta regionale, Donatella Tesei e all’assessore alla Sanità, Luca Coletto di procedere con la massima urgenza alla pubblicazione di un calendario trasparente e facilmente consultabile relativo alla vaccinazione della popolazione 50-69 anni ed all’adozione, come richiesto da tempo, di una lista ufficiale e trasparente di ‘riservisti’ da utilizzare in caso di rinunce o dosi in esubero». È quanto chiedono i consiglieri regionali di minoranza, Fabio Paparelli, Tommaso Bori, Michele Bettarelli, Simona Meloni, Donatella Porzi (Pd), Thomas De Luca (M5s), Andrea Fora (Patto civico) e Vincenzo Bianconi (Misto).

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Il ritardo accumulato

Per i consiglieri dell’opposizione «è intollerabile che ancora oggi non esista un calendario vaccinale che stabilisca le date per le prenotazioni (e le successive vaccinazioni) dei cittadini che hanno un’età inferiore ai 69 anni, tanto più se pensiamo che, di questo passo, la Regione concluderà solo ad agosto prossimo gli over ‘70, disattendendo la previsione del generale Francesco Figliuolo che entro maggio intende aprire le vaccinazioni a tutti, dopo aver terminato gli over 65. Il ritardo accumulato in Umbria è tanto più incomprensibile alla luce del fatto che altre Regioni come il Lazio stanno già vaccinando addirittura i nati nel 1964/65 ( 55-56 anni di età) e altre, come la Lombardia, nonostante le prime lentezze, hanno recuperato terreno e marcino in maniera spedita, in particolare modo utilizzando il vaccino AstraZeneca che vede invece l’Umbria all’ultimo posto per l’utilizzo, con il 3% contro il 44% della stessa Lombardia».

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Chiarezza

A tre mesi dall’inizio della campagna vaccinale, osservano i consiglieri regionali di Pd, M5s, Patto civico e Misto, «non è ancora stata terminata la fascia degli ultra ottantenni, e ancora oggi, l’Umbria è la quintultima regione italiana per somministrazioni nella fascia 70/79 e addirittura penultima in quella 60/69, segno che c’è una difficoltà strutturale ad aumentare il ritmo delle vaccinazioni e che in passato non sono state seguite le linee guida nazionali. L’attenuante generica che viene usata dall’amministrazione regionale non può di certo essere quella delle mancate consegne di dosi visto che dallo Stato giunge un contingente di vaccini in proporzione alla popolazione. Forse invece si è puntato a privilegiare, tanto più nella prima fase, alcune categorie professionali che nulla avevano a che fare con l’età o con le categorie a rischio». Per i consiglieri della minoranza consiliare, infine, «ancora più grave è il fatto che si è scelto di privare i cittadini umbri del diritto di sapere quando gli verrà riconosciuto il diritto a ricevere il vaccino, forse con la speranza di occultare questi gravi ritardi. Come forze di opposizione chiederemo a tutti i livelli di fare chiarezza sulla vicenda, a partire dalla responsabilità in capo alla politica, che si dimostra sempre più distante dai bisogni dei cittadini».

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