Vaccini, a Terni pazienti a caccia di esoneri. I medici: «Non ci facciamo intimidire»

Pec dell’avvocato per ottenere la prescrizione per la dose, ma ci sono anche colleghi ‘compiacenti’. «Grande amarezza»

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di F.L.

«Ciò che sta succedendo intorno a noi è avvilente. Dopo due anni di pandemia, in gran parte ricaduta sulle nostre spalle e in cui abbiamo sempre fatto il nostro dovere, notiamo un’aggressione crescente da parte dei nostri pazienti. Ma noi non ci lasceremo intimidire». C’è stanchezza e soprattutto amarezza nelle parole dei rappresentanti sindacali dei medici di medicina generale della provincia di Terni, che sabato mattina hanno voluto tenere una conferenza stampa per fare chiarezza rispetto a quanto stanno vivendo nelle ultime settimane, in particolare ad alcune richieste che stanno arrivando ai loro studi da parte di pazienti soggetti ad obbligo vaccinale – con l’intento ultimo di esserne esonerati – che esigono una prescrizione medica, con tanto di pec dell’avvocato, minacciando altrimenti denunce. Una situazione rispetto alla quale stanno gettando benzina sul fuoco anche una manciata di colleghi che starebbero rilasciando una mole rilevante di esenzioni al vaccino. Su di loro sono già puntate le attenzioni di Ordine dei medici e Nas.

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Pronti a ricusare i pazienti

«I medici di medicina generale sono chiamati medici di fiducia perché la scelta da parte del paziente è fiduciaria» ha spiegato Simonetta Centurione, segretario provinciale della Fimmg. «Ma questo rapporto si sta minando sempre di più – ha continuato – e non riusciamo a capire perché. Riceviamo lettere firmate da avvocati, da parte di pazienti, che ci intimano la necessità della prescrizione, con l’obiettivo di arrivare ad un’esenzione anche temporanea. Vogliamo esprimere tutto il nostro rammarico nei confronti della situazione, ma anche sottolineare che il nostro operato non sarà minato da nessuno. Seguiamo le normative, facciamo quanto riteniamo opportuno. Qualora questo rapporto di fiducia viene meno, e una pec scritta dall’avvocato lo testimonia, noi abbiamo facoltà di chiedere ai nostri pazienti di lasciarci. Abbiamo il diritto alla ricusazione, possiamo e dobbiamo farlo». Antonio Votino, anche lui della Fimmg, ha spiegato perché «la prescrizione non occorre». «Non c’è necessità di indagare o meno con esami strumentali patologie che possano controindicare la vaccinazione – ha detto -, perché queste sono ben indicate nei documenti prodotti nel tempo e più che altro legate a reazioni avverse gravi nei riguardi di altri vaccini. Basta una semplice anamnesi, un’allergia non si sviluppa alla prima somministrazione. I nostri ambulatori sono sempre stati aperti, volendo si può chiedere un appuntamento per affrontare i propri dubbi, non c’è bisogno di una pec scritta dall’avvocato».

Venti medici sospesi, tra loro professionisti ‘esentori’

Come accennato, alcuni medici iscritti all’albo non facilitano il lavoro dei colleghi. «Dal 15 dicembre l’Ordine dei medici, mero esecutore della legge – hanno spiegato Lorella Fioriti, vice presidente della categoria e il vice segretario Giacomo Giovannelli – ha il compito di vigilare sullo stato vaccinale dei propri iscritti. Una ventina sono quelli attualmente sospesi, per la maggior parte medici in pensione che per questo pensano di essere esentati dall’obbligo. Ma così non è. Non ci sono medici ospedalieri e pediatri di libera scelta, c’è qualche libero professionista. Nel complesso neanche un terzo sono in attività. Ma tra questi ultimi quelli che hanno presentato l’esonero non sono pochi. Alcuni già sono stati sospesi dal servizio, stiamo ora valutando ulteriori certificati, dando la possibilità ai colleghi di mettersi in regola per non essere accusati di persecuzione, perché così siamo stati definiti. Ma noi, che facciamo esclusivamente attività sanzionatoria deontologica e non investigativa, applichiamo solo la legge». Un problema «grande» nelle verifiche però c’è. «Un’apposita commissione regionale istituita qualche mese fa può controllare la certificazione – hanno aggiunto Fioriti e Giovannelli -, ma non ha il compito di vigilare sull’adeguatezza dell’esonero. Ha solo funzione di consulenza. E ancora non ha iniziato ad operare». Dalla questione degli esoneri – che si concentrano soprattutto nelle zone di Narni e Amelia e stanno provocando anche una «transumanza» di pazienti verso i medici ‘compiacenti’ – si stanno occupando i Nas. «Siamo fiduciosi dell’operato degli organi competenti» è stato detto in conferenza stampa.

«Non molliamo, ma siamo sfiduciati»

Sull’inutilità delle prescrizioni mediche e sul carico di lavoro cui sono già chiamati a rispondere i medici di medicina generale in questa fase, sono tornate Chiara Sartini, rappresentante della Cgil medici-Smi, e Francesca Pagnanini, vice segretaria della Fimmg. «I vaccini non sono in questo caso prescrivibili dal medico, in quanto non sono disponibili all’acquisto ecco perché è inutile la prescrizione» ha detto la prima. «Alcune vaccinazioni – ha continuato – le possiamo sì richiedere, quelle non obbligatorie, perché vanno prenotate presso i centro vaccinali del distretto. Questa per il Covid invece non ha coinvolto i distretti ma i medici di medicina generale, gli hub e le farmacie». La dottoressa Pagnanini ha sottolineato come il Covid abbia sovvertito l’attività della categoria. «Ci siamo trovati in prima linea – ha detto -, siamo pronti e disponibili h24, sabato e domenica compresi, a sostenere i nostri pazienti senza limiti, lasciando anche da parte la nostra vita privata. Abbiamo supportato anche psicologicamente la popolazione. Oltre alla nostra attività ordinaria e alla parte medica a abbiamo anche da affrontare i carichi burocratici. Siamo stati propositivi nelle vaccinazioni anti-Covid, in quelle antinfluenzali e nei tamponi, abbiamo supportato l’attività di contact tracing. Siamo andati oltre le nostre possibilità fisiche e psicologiche, senza mai mollare. Ora siamo amareggiati».

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