Volo per Palermo salta causa nebbia: «Lasciati allo sbando»

Circa 160 persone lasciate senza informazioni per tutto il pomeriggio. Sase replica: «Aeroporto non ha alcuna responsabilità»

Condividi questo articolo su

di P.C.

Giovedì pomeriggio nella sala partenze dell’aeroporto dell’Umbria, a Sant’Egidio, c’erano 160 persone pronte a imbarcarsi sul volo Ryanair Perugia-Palermo delle ore 16 che però sono rimaste a terra, per ore senza supporto e senza informazioni dopo che il loro volo è stato prima dirottato poi cancellato a causa della nebbia. Solo dopo le 19, con l’aeroporto ormai in chiusura, si è mosso qualcosa, con l’attivazione di un desk per dare supporto alle persone che non sapevano dove andare a dormire.

Volo dirottato su Fiumicino

Nebbia all’esterno dello scalo

A raccontarlo a umbriaon.it uno dei passeggeri, la signora Federica, siciliana d’origine, ma trapiantata in Umbria, che sognava di passare il Capodanno in terra natìa con la sua famiglia: «Noi siamo arrivati in aeroporto ben prima dell’orario della partenza e ci siamo resi conto quasi da subito che si stava alzando una nebbia preoccupante. Solo alle 17 però, quando ci avvicinavamo all’ora di ritardo, è arrivata una comunicazione dall’altoparlante in cui si diceva che il volo era stato dirottato su Fiumicino e che avremmo ricevuto comunicazione da Ryanair».

Un pomeriggio in attesa di informazioni

Lunghe attese

Da quel momento è cominciata una nuova attesa, per capire cosa fare: «Pensavamo che arrivasse un autobus per portarci a Roma, dove poi ci saremmo imbarcati, invece nulla. Ci hanno fatto stare fino a sera senza alcuna informazione, se non la comunicazione dello spostamento del volo, poi cancellato, come appreso dall’app di RyanAir. A saperlo, ce ne andavamo tre ore fa, invece siamo stati come dei topi in una gabbia, visto pure che quell’aeroporto è piccolo».

Riprogrammato per il 31, ma ci sarà nebbia…

Stando alle comunicazioni arrivate in serata, il volo è stato riprogrammato: «In teoria l’hanno messo per venerdì sera per le 19.10 da Perugia; in pratica, siccome fino a domenica c’è nebbia, non so come abbiano fatto a riprogrammare questo volo alle sette di sera visto che quello di oggi non è riuscito ad atterrare nemmeno alle 15. Assurdo programmare il volo a quell’ora».

In tanti alla ricerca di un alloggio

Federica e la sua famiglia erano in macchina e sono tornati a casa. Tanti altri, però, sono rimasti fino a sera in balia degli eventi, in coda al desk (attivato da Sase alle 19) dove ricevere informazioni su come passare la notte e come spostarsi. Nel frattempo, mentre i primi passeggeri se ne andavano delusi, al Sant’Egidio è stato visto arrivare un bus.

Sase: «Aeroporto non responsabile. Replichiamo solo per fare chiarezza»

Il bus all’esterno dell’aeroporto

In merito all’accaduto, Sase – venerdì mattina – precisa che «i passeggeri sono patrimonio delle compagnie aeree ed è la compagnia aerea in tutto il mondo che, in casi come questo, predispone e autorizza un aeroporto su cosa e quando fare. In questo caso la compagnia stava provando a dirottare il volo in arrivo da Palermo su altri scali, ma la situazione meteo ed operativa era complessa anche sugli altri aeroporti. Per questo – specifica Sase – abbiamo dovuto aspettare le decisioni della compagnia che, appena arrivate, sono state comunicate regolarmente ai passeggeri. Compito degli aeroporti è quello di gestire i passeggeri per nome e per conto delle compagnie aeree. Non possiamo e non siamo autorizzati ad agire in autonomia. Per questo le attese nella maggior parte dei casi sono imputabili solo ed esclusivamente alle compagnie aeree. Si precisa infine che a causa delle condizioni di meteo avverse verificatesi ieri nel centro Italia, analoghe attese e cancellazioni si sono registrate in numerosi aeroporti. L’aeroporto – conclude Sase – non è affatto responsabile di quanto addebitato nell’episodio in oggetto e questa replica, che non saremmo tenuti a dover dare, è solo per dovere di chiarezza verso tutti i non addetti ai lavori». Nessuna presa di posizione da RyanAir che, come gli stessi passeggeri hanno imparato a loro spese, ora che non ci sono più gli info point fisici, è pressoché impossibile da contattare.

Condividi questo articolo su
Condividi questo articolo su

Ultimi 30 articoli