Lavoro e ambiente, spine per l’Umbria

Tutti gli organismi pubblici e privati sono concordi nell’affermare che a Perugia come a Terni la situazione è drammatica: solo la politica locale sembra distratta

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di Marco Torricelli

L’ultima, in ordine di tempo, è stata l’iniziativa dei sindacati organizzata venerdì scorso a Terni per mettere in relazione ambiente ed  esigenza di garantire le produzioni e quindi il lavoro. Con l’obiettivo di porre le basi per arrivare ad una proposta unitaria per migliorare le condizioni di salute degli addetti delle imprese del territorio e dei cittadini nel loro insieme.

CONIUGARE AMBIENTE E LAVORO, PARLANO I SINDACATI – VIDEO

Lavoro ed economia Ma il tema del declino del lavoro e dell’economia in Umbria – anche se qualche politico si ostina a negare l’evidenza ed anzi a definire «di pessimo gusto», a parlare di «bugie» e ad accusare chi scrive di usare argomentazioni «veramente sgradevoli e di bassissima lega» – è ormai uscito dal novero di quelli controversi: troppe sono le voci che concordano sull’esistenza del problema e, quindi, i politici (soprattutto quelli che hanno onori ed oneri di governo locale, regionale o cittadino che siano) faranno bene a smettere di sentirsi assediati e inizino a ragionare sulle cure per la malattia.

La Cna Negli ultimi dieci anni – a dirlo è stata la Cna – l’Umbria ha perso il 14,6% del Pil, il 35% degli investimenti e l’8% dei consumi. Sul fronte occupazionale si devono recuperare ancora circa 7 mila posti di lavoro, anche se la disoccupazione è aumentata di oltre 24mila unità essendosi aggiunte le persone in cerca di lavoro, soprattutto donne.

IL DOSSIER DELLA CNA

L’Inps Il ‘Rapporto sul precariato’, pubblicato da Inps ad ottobre e riferito al periodo gennaio-agosto 2017, certifica che se il calo dei contratti a tempo indeterminato, a livello nazionale, è stato del 3,5%, inUmbria – a conferma di un trend ormai consolidato – le assunzioni stabili sono invece calate del 9,9%. Solo Liguria e Lazio hanno fatto peggio. 

IL RAPPORTO INPS

La Banca d’Italia Un rapporto della Banca d’Italia mette in evidenza una ripresa che non dà benefici in termini occupazionali, con l’occupazione che rimane nel complesso stabile. Le più favorevoli prospettive dell’economia regionale si sono riflesse in un miglioramento delle condizioni di redditività e liquidità delle imprese. 

L’ANALISI DI BANKITALIA

Le notizie Mentre è di questi giorni l’ennesima ‘crisi risolta’ a colpi di posti di lavoro persi: i 69 alla Colussi, in attesa di vedere come andrà a finire la trattativa su Nestlé-Perugina, sulla quale non è lecito nutrire speranze eccessiva. 

L’Ispra Non certo migliore la situazione relativa all’ambiente: la fotografia della situazione rifiuti – ‘scattata’ da Ispra – ha recentemente messo in evidenza tutte le criticità che il sistema regionale sconta ancora. Un esempio: nei cinque impianti umbri che trattano i rifiuti urbani in modo meccanico-biologico arrivano oltre 250 mila tonnellate ma gli impianti potrebbero gestirne quasi il triplo (650 mila). Si registra un aumento di oltre il 13% dei rifiuti differenziati e una diminuzione di circa il 10% della parte non differenziata: il punto è la qualità del trattamento e la capacità di innescare un’economia circolare. In tal senso c’è ancora un po’ di strada da fare. 

IL RAPPORTO ISPRA

Legambiente Perugia 23sima e Terni 60sima per quanto riguarda l’ecosistema urbano. E i due capoluoghi umbri – nell’ultimo rapporto di Legambiente – hanno fattoregistrare performance decisamente differenti. Tra i due, infatti, ci sono ben 37 posizioni e circa sette punti e mezzo di valutazione complessiva: Perugia ne ottiene 58,41 (la migliore valutazione è per Mantova, 76,80), mentre Terni si ferma a 48,80 (la peggiore è per Enna, 22,74).

IL DOSSIER LEGAMBIENTE

Prendere coscienza Insomma: che queste tematiche debbano uscire dall’inutile e sterile rimando delle accuse e delle possibili responsabilità appare scontato. Come pure sembra ovvio che la politica dello struzzo non possa che far peggiorare una situazione – la denuncia dello scandalo-sfruttamento alla Eskigel di Terni dice nulla? – che sta sfuggendo di mano. Sarà il caso, invece, di prendere coscienza della situazione e iniziare a fare – ciascuno per quanto gli compete – la propria parte. Subito.

 

 

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