Terni, pranzo in Curia per 130 persone

Si rinnova la tradizione con il vescovo Piemontese che nell’omelia di Natale ha attaccato unioni civili e ‘biotestamento’. A Perugia Bassetti chiede lavoro per i giovani

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«Il Natale di Gesù oggi come duemila anni fa, avviene in un impero dove i vari potenti sono più dediti alla conservazione e all’espansione del potere, al censimento delle ricchezze materiali, economiche e finanziarie che alla elevazione civile e sociale dell’umanità. Più all’invenzione e produzione di armi sofisticate, all’acquisizione di zone di influenza su popoli e nazioni, che alla promozione della pace e della fraterna convivenza tra i popoli».

Cattedrale di Terni

L’attacco È uno dei passaggi principali dell’omelia tenuta dal vescovo della diocesi di Terni, Narni e Amelia – Giuseppe Piemontese – durante la celebrazione nella notte di Natale in cattedrale, a Terni. E monsignor Piemontese, oltre che nei confronti dei ‘potenti’, ha espresso giudizi netti – e negativi – anche su unioni civili e biotestamento, definendole «legislazioni che incidono pesantemente sulla tenuta di principi su cui si basa la natura umana».

Unioni civili e biotestamento Nel mirino del vescovo di Terni ci sono finiti provvedimenti legislativi «come la legalizzazione delle unione civili equiparate al matrimonio, alla maternità surrogata, all’approvazione di leggi sul fine vita in odore, o peggio, propedeutici all’eutanasia, proposte di legalizzazioni di droghe varie, leggi e atteggiamenti dettati da egoismi nazionali sul versante dell’impegno ecologico, da indifferenza verso intere nazioni povere o affamate, da rifiuto nella accoglienza di richiedenti asilo».

Il monito E poi un monito ai cristiani a vivere pienamente la fede e il mistero del Natale: «Anche quest’anno l’annuncio della nascita di Gesù, il Messia, si rinnova in un mondo distratto, più dedito al benessere terreno che ai valori dello spirito e della solidarietà umana. Anche il contesto storico e sociale, locale e globale, fatto di conflitti e di concordia, di guerra e di pace, ci condiziona e ci porta ad accogliere l’annuncio natalizio in maniera attenta o svagata, con entusiasmo e convinzione o con distacco e superficialità».

Il cardinale Bassetti

A Perugia il cardinale Gualtiero Bassetti, nella sua omelia per la notte di Natale, ha ricordato «come per la Sacra Famiglia di Nazareth non c’era posto nell’albergo, né in nessun’altra casa, così oggi a chi cerca un alloggio, un lavoro, al giovane smarrito, arriva la risposta: ‘qui non c’è posto’. Non c’è posto nel mondo del lavoro, nelle stanze della politica che rischia di ripiegarsi su se stessa, piuttosto che servire il bene comune che è il bene di tutti. Non c’è posto per Lui, là dove si giocano i destini economici del mondo. C’è poco posto per Cristo nel mondo e c’è poco posto per i poveri. Non c’è posto per il Signore in tante case, perché per molti Dio è un inquilino scomodo».

Cattedrale di Perugia

Dove nasce Gesù «Dove nasce Gesù in questo 2017? – si è chiesto il cardinale Bassetti – Anche oggi, forse, dovrai trovarti un posto nel campo dei pastori, tra i poveri e gli emarginati dal nostro tempo. È lì che nascerai: nelle camere dove c’è un ammalato, negli spazi di solitudine di tanti anziani abbandonati e privi di affetto, tra le file dei disoccupati, nelle carovane dei ragazzi distrutti dalla droga. Nascerai Gesù tra i profughi che ieri sera (23 dicembre, ndR) sono arrivati attraverso un corridoio umanitario, donne giovanissime con bimbi piccolissimi. Nascerai tra una coppia di sposi che sanno essere pienezza l’un per l’altro e sanno guardare in un’unica direzione. Nascerai Gesù vicino a tutte quelle creature che sono capaci di sorridere con serenità e freschezza, anche in mezzo a gente terribilmente triste. In una parola, tu Signore, nascerai fra coloro che sanno fare dell’amore la sostanza della loro vita».

Pranzo in Curia Intanto il giorno di Natale, per il diciassettesimo anno consecutivo, le porte della curia vescovile di Terni si sono spalancate per accogliere a pranzo circa 130 ospiti: intere famiglie, persone sole, anziani, immigrati, senza fissa dimora, una nutrita rappresentanza della comunità ucraina e filppina. Ad accogliere all’ingresso dell’episcopio i partecipanti, il vescovo Giuseppe Piemontese e il sindaco Leopoldo di Girolamo che ha portato il suo saluto e alcuni doni per il pranzo, in un clima di grande festa e fraternità arricchito dall’opera dei tanti volontari e dai tavoli decorati dagli studenti dell’istituto comprensivo Einaudi di Narni-Amelia.

In campo «Un bell’incontro di festa, amicizia e condivisione – ha detto il vescovo – per non far sentire nessuno solo ed escluso proprio nel giorno in cui Gesù nasce per donare il suo amore a tutti. Tra noi ci sono tanti bambini, anziani e famiglie straniere, siamo come una grande famiglia che mostra il volto bello dell’amore e della solidarietà tra tutti, senza distinzione alcuna». Gli ospiti del pranzo di Natale in episcopio in gran parte assistiti dalle associazioni caritative della diocesi, come la mensa diocesana ‘San Valentino’, ma anche intere famiglie che hanno deciso di trascorre la festa insieme a tante altre persone. Al termine il brindisi augurale con tutti i volontari e la sorpresa finale con l’arrivo di due Babbo Natale che hanno distribuito dolci prodotti dagli studenti del Casagrande di Terni, i regali per i bambini e confezioni natalizie donate dall’Ast. Un ringraziamento – dalla diocesi – anche a chi ha preparato il cibo: dalla mensa Caritas all’associazione di volontariato San Martino, alla Allfoods, dal movimento neocatecumenale al Banco Alimentare, fino all’Asm che ha fornito i dolci tradizionali natalizi ed il Lions Club San Valentino che ha sostenuto economicamente l’iniziativa.

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