Terni, servizi educativi: «Vinca buon senso»

Assunzioni e via libera dal Ministero, il CoSec: «Boccata d’ossigeno, ma non è ancora di salvezza. Trebisonda, Tar e ricorso, il Comune non rilanci»

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del CoSec

Dopo tanti annunci, anticipazioni e tentativi di attribuirsi il merito la deroga al blocco delle assunzioni è finalmente arrivata ed è questo ciò che ci interessa. Il Ministero, nonostante le gravi condizioni economiche in cui versa l’amministrazione, ha concesso la proroga. Finalmente una boccata d’ossigeno per i servizi educativi che, dall’inizio dell’anno scolastico, stanno andando avanti affannosamente e con essi anche l’utenza.

IL VIMINALE CONCEDE LA DEROGA PER LE ASSUNZIONI SEC

Ma se è vero, per chi sta affogando, che una boccata d’ossigeno può sembrare un obiettivo importante, è altrettanto vero che essa non rappresenta un’ancora di salvezza. È una deroga solo per assunzioni a tempo determinato e per il prossimo anno? La giostra riinizia. Ma, soprattutto, risulta ormai chiaro che l’intenzione dell’mministrazione è quella di smantellare i Sec, non solo per motivi economici ma per scelta politica: smantellare da un lato e privatizzare dall’altro. In questa prospettiva la deroga è ancora più ridimensionata. Forse qualcuno in privato si augurava che la deroga non fosse concessa, le responsabilità sarebbero cadute sul Ministero con buona pace di tutti. Così non è stato ed ora è il tempo delle scelte chiare ed univoche.

IL TAR SUL TREBISONDA: COMUNE BOCCIATO

Il primo segnale è che venga dato immediatamente mandato alla direzione Servizi educativi e scolastici per assumere il personale di sostegno destinato a coprire il fabbisogno dei servizi, garantendo ai bambini e alle bambine un diritto non solo riconosciuto dalla legge, ma dall’etica di una comunità civile. Solo così si può assicurare il corretto svolgimento della programmazione educativa e didattica, la ‘vera’ continuità didattica, e, al contempo, garantire la dignità lavorativa e professionale delle insegnanti, sottratta finora dallo spostamento da una sede all’altra per coprire il fabbisogno giornaliero.

GLI ‘INVITI’ AL CONFRONTO

Il secondo segnale è che subito vengano contattate le famiglie dei bambini che hanno fatto domanda ‘fuori tempo’ per i nidi d’infanzia comunali per poterli inserire, considerando anche che diversi nidi stanno attualmente lavorando al di sotto delle proprie potenzialità. Sempre che non si siano rivolte nel frattempo ai servizi privati, dato il silenzio dell’amministrazione seguito alla loro domanda d’iscrizione e le comprensibili esigenze e necessità famigliari. Forse anche questo qualcuno se lo sta augurando. Purtroppo abbiamo motivo di credere che nulla accadrà prima del 22 novembre, prima della risposta al ricorso del Comune contro il verdetto della Corte dei Conti di Perugia. Nel frattempo il tempo scorre.

Così come sta scorrendo il tempo per la risposta del Comune alla sentenza del Tar. Mancano solo pochi giorni per la risposta. Cosa fa il Comune risponde o rilancia aprendo un nuovo ricorso? Ci auguriamo che il buon senso vinca. Due ricorsi in poco più di un mese non sono pochi e quei soldi, visto anche le condizioni di bilancio, sarebbe meglio investirli in attività più utili per la comunità a partire dai servizi.

Non ci sembra, inoltre, che l’Amministrazione abbia delle carte in mano tali da ribaltare il dispositivo della sentenza del Tar. La volontà sarebbe solo quella di farci perdere tempo, ma purtroppo più che a noi lo farebbero perdere all’utenza. Ma se anche questa è una delle scelte “ lungimiranti” della nostra Amministrazione, per il CoSec la ‘lungimiranza’ è tutt’ altro.

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