Ast, gli investimenti restano sulla carta

Terni, si allungano a dismisura i tempi per il montaggio della nuova ‘linea 6’ garantita nell’accordo di dicembre 2014

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di M.T.

Ci vorrà un po’ di pazienza. Un po’ tanta. Sì, perché anche se nell’accordo firmato a fine 2014 – quello raggiunto a suon di manganellate prese dagli operai ternani – c’era scritto, bello chiaro, che erano garantiti «20/30 milioni di euro per il trasferimento, installazione e revamping della linea di ricottura e decapaggio di nastri laminati a freddo (cd. linea 6) attualmente presente presso la sede di Torino. Questa operazione sarà avviata nel corso del primo semestre 2015 e sarà conclusa nell’arco dei successivi 12-15 mesi», per adesso – il primo semestre è bello che andato da un pezzo – non se ne parla.

L’ACCORDO SIGLATO AL MISE IL 3 DICEMBRE 2014

La ‘Via’ O, meglio, se ne parla. Ma solo per scoprire che la ThyssenKrupp Ast avrebbe – il condizionale è più che d’obbligo – presentato solo da pochi giorni la richiesta per l’apertura della così detta ‘procedura di assoggettabilità a Via’ (la Valutazione di impatto ambientale) a Regione e Arpa. Perché, la ‘linea 6’, che troverebbe posto all’ex Pma, dove una parte del lavoro per il posizionamento dei basamenti è già stato realizzato da mesi – prevede delle vasche di decapaggio (dentro ci va dell’acido) di dimensioni – e quindi di capacità – notevoli e questo, sommato alle possibili emissioni del forno di ricottura del nastro di acciaio che vi scorre dentro, pone il problema della sostenibilità ambientale.

La procedura E da qui deriva che assisteremo, con molte probabilità ad un balletto ormai noto: l’azienda presenta la documentazione; Arpa e Regione valutano; poi chiedono all’azienda di fornire ulteriori informazioni; l’azienda le fornisce; Arpa e Regione ri-valutano; eccetera. Solo che tra un passaggio e l’altro possono passare anche due mesi e se, adesso, ThyssenKrupp Ast dice di augurarsi che «Regione e Arpa facciano in fretta», dalla Regione rispondono che «tutto dipende dall’azienda: più dettagliate sono le informazioni che fornisce e più facile diventa il lavoro di valutazione».

I tempi Insomma: siccome chi è pratico di faccende del genere dice che «parlare di tempi rapidi, in procedure simili, significa pensare ad un minimo di quattro mesi, ma il tutto potrebbe durare anche un anno», se tutto andrà bene della nuova linea si potrebbe avere quale segnale per la prossima estate. Quando, secondo quello che sta scritto sull’accordo del Mise, quell’impianto avrebbe dovuo essere quasi pronto a marciare. Ma gli accordi si sa come vanno: uno li firma, ma se poi nessuno fa in modo che rispetti gli impegni presi, restano pezzi di carta con dell’inchiostro sopra.

Il bilancio E, a proposito di carta e inchiostro, è molto probabile che per conoscere i dettagli del bilancio 2015 di ThyssenKrupp Ast – quello sul quale Lucia Morselli aveva fatto capire di essere molto ottimista – si debba aspettare il 19 novembre, quando la ‘casa madre’ tedesca terrà l’annuale conferenza urbi et orbi riservata agli investitori, agli analisti e alla grande stampa internazionale. In quella occasione si potrà avere – forse – qualche dettaglio in più anche su quelle che sono le prospettive per il sito ternano.

 

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