Cgil: «Ast non penalizzi le imprese di Terni»

Il segretario, Attilio Romanelli, riapre il dibattito sulla questione ambientale e sulle relazioni industriali

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di Attilio Romanelli
Segretario generale della Cgil Terni

Il problema della difesa del sistema manifatturiero ternano – l’abbiamo sottolineato più volte – non è un problema strettamente locale, ma una questione che chiama in causa l’interesse nazionale. La strategicità delle nostre produzioni, in particolare di quelle di acciaio inox, è evidente. Un acciaio che è tra i migliori al mondo, come ribadito dall’amministratore delegato di Ast, Lucia Morselli, nel corso della nostra iniziativa con Susanna Camusso lo scorso 24 settembre.

IL FACCIA A FACCIA MORSELLI-CAMUSSO – LA REGISTRAZIONE

Ma proprio per la strategicità dell’apparato produttivo ternano e delle acciaierie in particolare, è fondamentale che le relazioni industriali – il riconoscimento del ruolo delle Rsu, il rispetto di accordi, contratti e diritti, così come la gestione del decisivo sistema degli appalti – siano di alto livello e favoriscano crescita e investimenti, mettendo a sistema quelle eccellenze, umbre e ternane, che sono presenti sul nostro territorio.

Pensiamo in particolare alla delicatissima partita dell’ambiente. Lo sosteniamo da tempo e lo abbiamo esplicitato anche in iniziative pubbliche, coinvolgendo Confindustria e istituzioni locali: se ci sono (e ci sono) aziende umbre che hanno investito nel settore ambientale e sono in grado di proporre progetti e collaborazioni di alto livello, queste vanno guardate con attenzione, perché è da queste eccellenze che si può iniziare a costruire una nuova idea di sviluppo industriale – altre ipotesi, parliamoci chiaro, non esistono – della città di Terni, mantenendo un corretto equilibrio tra crescita e tutela del territorio.

La strumentazione che da tempo abbiamo chiesto di mettere in campo, quella dell’Area di crisi complessa, diviene ogni giorno più necessaria per favorire nuova occupazione, sviluppo delle infrastrutture e un sistema sostenibile dal punto di vista ambientale.

E su questo sentiamo l’esigenza di tornare a chiedere un intervento deciso di istituzioni e associazioni datoriali, che salvaguardi il territorio dal rischio concreto di un degrado sociale e ambientale.

Da parte nostra, anche con il confronto che abbiamo organizzato tra il nostro segretario generale Susanna Camusso e l’ad Ast Lucia Morselli, c’è il massimo impegno per creare le condizioni per questo necessario salto di qualità nelle relazioni industriali e nella progettazione di un futuro positivo per Terni e per l’Umbria.

 

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