Mense scolastiche: «Conta la qualità»

L’assessore alla scuola del Comune di Terni, Carla Riccardi: « La chiusura di alcune cucine in loco non danneggia la refezione»

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L’assessore alla scuola, Carla Riccardi, non ci sta e risponde alla polemica innescata in questi ultimi giorni sulla scelta prevista dalla Carta dei servizi della scuola, di esternalizzazione di alcune mense scolastiche. «E’ inaccettabile – dichiara l’assessore – l’utilizzo di toni prossimi alla maleducazione e il disconoscimento del ruolo istituzionale e professionale svolto nella scelta necessaria per l’Ente di esternare il servizio mensa in alcune scuole della città».

Tre tipi di mense Attualmente, esistono tre tipi di servizio mense: gestione diretta delle cucine con personale interno, gestione indiretta delle cucine con personale esterno e gestione trasporto e sporzionamento delle vivande. «In alcuni servizi vengono, tra l’altro, già utilizzati materiali biodegradabili per consumare il cibo, in quanto laddove non ci sono le cucine, non si possono utilizzare, per un problema igienico, le stoviglie».

I numeri «Nello specifico – aggiunge Carla Riccardi – come ha deciso l’intera giunta, si è trattato di esternalizzare il servizio mensa di 4 scuole: San Clemente, San Michele, Valenza e Grillo Parlante». Alla base della scelta dei plessi «ci sono ragioni di ordine economico e strutturale, di razionalizzazione e risparmio, che non comportano alcuna penalizzazione sul servizio». Quindi, «4 scuole su un totale di 17 a gestione diretta, 5 comunali e 12 statali, a fronte di altre 35 a gestione indiretta di cui 9 già utilizzano la procedura del trasporto e dello sporzionato. Scelta, quest’ultima, che continua a garantire una corretta e sicura somministrazione del cibo, che per i più piccoli viene servito già suddiviso in maniera tale da non creare problemi per ingerire».

Comitati dei genitori «Inoltre, nessuna critica è stata mossa nei confronti dell’esternalizzazione da parte dei Comitati dei genitori mensa, con i quali si sta avviando un percorso partecipativo che vede coinvolti i comitati di tutte le scuole, il personale tecnico, quello dietistico e i presidi delle scuole che consterà di tre incontri – uno di presentazione, uno in itinere e uno conclusivo – al fine di valutare, insieme, le soluzioni più adeguate. L’assessore, in conclusione, ritiene «strumentali e prive di fondamento le diatribe in atto per una scelta gestionale, per altro già attiva in altre strutture scolastiche con ottimi risultati per il servizio e per gli studenti con una qualità del cibo garantita senza dimenticare il rispetto per l’ambiente».

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